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Cresce l’IoT nelle polizze

Cresce l’IoT nelle polizze

09 Maggio 2018 Gian Carlo Lanzetti
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Gian Carlo Lanzetti
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Più del 60% delle compagnie di assicurazione ha integrato ad almeno un prodotto un dispositivo IoT.

L’integrazione di nuove tecnologie mirate a cogliere i bisogni degli assicurati, in continua evoluzione - osserva uno studio promosso da CeTIF in collaborazione con CRIF (realtà specializzata nello sviluppo e nella gestione di sistemi di informazioni creditizie, di business information e di supporto decisionale) - sta trasformando radicalmente la modalità con cui le compagnie di assicurazione si interfacciano con la clientela. Nel 2018 la diffusione di polizze abbinate a dispositivi IoT è ancora in crescita in particolare nel comparto motor: il 61% delle prime 35 compagnie offrono soluzioni di questo tipo. Punto di forza della diffusione è una contestuale offerta di servizi a valore aggiunto abbinati al prodotto.

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Serve una cultura basata sui dati

L’osservazione del mercato motor nell’ultimo biennio ha permesso di trarre importanti conclusioni in merito all’integrazione di strumenti IoT nelle polizze tradizionali: rispetto all’offerta al 2017 il mercato si dimostra più evoluto, in particolare scende la quota di c.d. “slow mover” a vantaggio dei “follower” e “first movers”. Un importante segnale di evoluzione è l’ingresso nel mercato italiano di polizze in linea con lo standard internazionale, consentendo al potenziale cliente di testare il prodotto prima di decidere di installarlo sul veicolo (modello c.d. “try before you buy”).

Riscontriamo, in conclusione, un mercato abbastanza maturo, in fase di consolidamento verso tipologie di prodotti e servizi offerti sempre più evolute (70% dell’offerta totale di dispositivi IoT connessi al veicolo rientra in tale casistica). L’incremento dei “first movers” e dei “best practice” rispetto al 2017 è indice di una sempre maggiore attenzione del mercato ai bisogni della clientela, che richiedere sempre più servizi mirati e personalizzati. Un premio RCA che tariffi in base al reale stile di guida sta diventando sempre più uno standard di tali tipologie di polizze.

L’evoluzione nel ramo property

Anche in ambito property la percentuale è in aumento e si riscontra un’offerta di tipologie di polizze con dispositivi IoT in profonda evoluzione. Osservando infatti l’offerta delle compagnie, precisa lo studio, si è riscontrato che nel 2018 il 25% (contro il 16% del 2017) dei principali gruppi ha emesso polizze con integrazioni IoT “semplici” con dispositivi connessi che offrono servizi come la rilevazione degli incendi, monossido di carbonio, temperatura, intrusioni, …

Attualmente, informa detto studio, più dei 2/3 del mercato operante in Italia propone soluzioni property non integrate con dispositivi IoT, offrendo servizi a valore aggiunto basati sull’instaurazione di partnership con centri di riparazione convenzionati o liquidazioni tempestive in forma specifica.

Dalla mappatura emerge una caratteristica propria del settore property: la propensione e l’attenzione ai dati IoT al fine di integrare le polizze con servizi a valore aggiunto in particolare in ambito Safety e Platform & Data. Sono le abitudini comportamentali quali, ad esempio lo stile di vita e le interazioni dei dispositivi connessi, ad essere le più rilevanti. Si può presumere che tale osservazione possa sempre più affermarsi nel tempo.

 

 

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