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La collaborazione vincente secondo dynabook

La collaborazione vincente secondo dynabook

25 Luglio 2020 Gian Carlo Lanzetti
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Gian Carlo Lanzetti
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Secondo dynabook le aziende che stanno investendo in nuove tecnologie devono considerare che una collaborazione a distanza di successo richiede diversi fattori, come la capacità di memorizzazione interna, la velocità e la potenza del processore principale, la memoria RAM, gli aggiornamenti del sistema operativo e altro ancora.

Secondo un recente sondaggio di Gartner, sembra che il 48% dei dipendenti lavorerà da remoto almeno part-time d’ora in avanti, rispetto al 30% di prima.  Per molti, il passaggio al lavoro a distanza è stato sia una sfida che un successo, non solo per scoprire nuovi modi di collaborare, ma anche nel dimostrare che la collaborazione deve essere sempre più al centro della strategia di ogni organizzazione.

Secondo dynabook, però, le aziende che stanno investendo in nuove tecnologie devono considerare che una collaborazione a distanza di successo richiede diversi fattori, come la capacità di memorizzazione interna, la velocità e la potenza del processore principale, la memoria RAM, gli aggiornamenti del sistema operativo e altro ancora. La connettività, tuttavia, è una delle considerazioni più importanti. Raggiungere questo obiettivo ed evitare costosi tempi di inattività significa fornire ai dipendenti un dispositivo adatto allo scopo, dotato del più recente supporto di rete WiFi, capacità Bluetooth e connessioni periferiche come le porte HDMI e USB. Non solo questo, ma l'importanza di una fotocamera affidabile, di un audio di qualità e di una riduzione del rumore delle ventole non è mai stata così importante in un momento in cui i dipendenti si affidano così tanto alle videochiamate per la collaborazione in team. 

Nuove modalità di lavoro, nuove tecnologie

Non sono solo i dispositivi portatili a svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere la collaborazione in questo periodo, ma anche la tecnologia wearable che è agli albori dell'adozione mainstream già da qualche tempo. Le nuove modalità di lavoro create dalla pandemia hanno consentito a tecnologie come la realtà assistita (AR) di superare l’approccio teorico, aprendo nuovi casi d'uso e dimostrando il potenziale dei wearable nel guidare la collaborazione tra team remoti. 

A differenza della realtà aumentata e della realtà virtuale, la realtà assistita (AR) si riferisce alla proiezione di informazioni nel campo visivo immediato dell'utente e, aspetto importante, mantiene le mani libere. Con gli smart glass abilitati alla realtà assistita è possibile proiettare diagrammi, testi, immagini e video, senza interferire con la visione periferica dell'utente. 

Questa tecnologia può quindi aiutare a sostenere la collaborazione sia in questo momento che in futuro, quando entreremo in una "nuova normalità". Compiti critici come la manutenzione delle apparecchiature delle centrali elettriche devono continuare, anche se i tecnici non fossero in grado di raggiungerle fisicamente. Con gli smart glass il tecnico locale può utilizzare la funzione Remote Expert per contattare un professionista in qualsiasi parte del mondo, mostrare il problema tramite display e telecamera e trovare così una soluzione rapidamente. Nella situazione attuale questo si traduce in un aumento delle precauzioni per evitare il diffondersi del contagio, ma in futuro potrebbe significare più in generale una minore necessità di lunghe trasferte o spostamenti. Per chi lavora a distanza gli smart glass consentono il recupero di documenti, di istruzioni in grado di non interrompere il flusso di lavoro e l’acquisizione di dati in tempo reale.

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