
Secondo quanto emerso dal rapporto Asstel (“Rapporto sulla filiera delle Telecomunicazioni in Italia 2014”), l'intera filiera TLC iatliana è in grave difficoltà. Le dinamiche mostrano una contrazione pesante dei fatturati che confermano un trend che continua da cinque anni con una perdita complessiva di nove miliardi di euro (-17%) che ha portato il fatturato compessivo a 44,7 nel 2013 rispetto ai 53,6 del 2008.
Le app migliori del 2023 tra riconferme e novità
Sui cinque anni il 2013 è stato sicuramente il peggiore perchè ha visto un calo complessivo annuale del 7%, ben più alto del 2,4 del 2012. La erdita complessiva per i produttori è stata del 10%, in fatturato di quasi quattro miliardi. Sono calati verticalmente i fatturati sulla rete mobile con una contrazione del 14% e una dinamica negativa dovuta anche ad una maggiore competitività interna ma soprattutto alle conseguenze della crisi economica che ha obbligato ad una riduzione costante delle tariffe con l'obiettivo di trattenere i clienti e portato ad un elevato tasso di abbandono e calo complessivo del traffico. Se molti settori di mercato stanno temendo il rischio deflazione, nel mercato TLC, essa è in corso da tempo con prezzi che continuano a contrarsi senza, apparentemente, generare maggiore traffico o maggiore fatturato.
Gli operatori ritengono che la situazione richieda maggiori investienti per allargare la cukra digitale in Italia e sfruttare meglio la banda larga che ormai copre buona perte del territorio nazionale. Purtroppo l'adozione del digitale è ancora limitato e non favorisce nuovi investimenti remunerativi.
Il settore soffre anche dell'evoluzione delle nuove tecnologie del web. Non è un caso che al calo consistente dell'uso di SMS (-19% nel 2013) si sia sostituiro quello di applicazioni web e mobili come WhatsApp e di altre applicazioni di messaggistica simili.
Il calo di fatturato non tocca tutti i comparti allo stesso modo. Aumentano i ricavi dei produttori di dispositivi, anche grazie ad una crescente diffusione dgli smartphone (ora al 71% del fatturato complessivo) e dei tablet (+26%). Cresce anche il fatturato dei Contact Center (poco più di 200 aziende in Italia) ma solo in modo limitato (+1%).
Nel 2013 cala anche l'occupazione con un trend in nagtivo del -2%. Un dato migliore rispetto al 2012 che è stata del -5%. Interessante la composizione dei dipendenti del comparto: cresce l'occupazione femminile (oggi al 43% del totale), cresce l'anzianità aziendale (il 62% ha più di dieci anni, contro il 57% del 2006), limitato il ricambio generazionale.
Unica data positiva la crescita degli investimenti, passata dal 5% del 2011 al 6% del 2013.