
Le librerie chudono una dopo l'altra e quelle che resistoo diventano osterie, piccoli drugstore con oggetti in vendita di tutti i tipi. Alcune chiudono per la raggiunta età dei loro proprietari, molte chiudono sotto le pressione dell'espansione del digitale, della concorrenza dei megastore e dei centei commerciali e, si dice, del fatto che si legge sempre di meno.
I due autori, entrambi librai, hanno scritto un libro che può valere come testimonianza personale di una professionalità ed espèerienza di lavoro unica e poco remunerativa, schiacciata com'è dalla crisi e dalla tecnologia. E' un auto-riflessione scritta con molta auto-ironia e che aiuta a comprendere perchè, se leggiamo, continuiamo ad amare le piccole librerie e i loro proprietari. Il lavoro del librario è cambiato ed è diventato molto più snervante ma è pur sempre una attività che è fatta di tanta passione e volontà di affermare l'importanza della lettura e della cultura come bene comune e come risorsa per il futuro dell'umanità.
Il libro, pubblicato da Bompiani al prezzo di 9,50 euro è interessante anche perchè offre uno spaccato del mercato librario italiano e dei suoi lettori. Si parla dell'editoria italiana, di nuovi comportamenti e gusti dei lettori, di ebook e editoria digitale, di self-pubblishing e di lettori nella veste di clienti della libreria.
Secondo gli autori non è più vero che l'Italia è il paese nel quale si pubblicano più libri all'anno. Il fatto che in libreria arrivino ogni giorno decine di nuovi titoli non è indicativo di una produzioone che è andata negli perdendo colpi, soprattutto nei cornftonti di altre editorie nazionali come quella francese e tedesca. Leggendo il libro si ha la conferma che in Italia a leggere di più sono le donne ma si ha anche la grande sorpresa di scoprire che oggi molti adolescenti , tra gli unidici e i diciasette anni, sono lettori forti. Confermata è anche la parte negativa della storia e cioè il fatto che chi legge rimane comunque una minoranza e che quasi il 10% degli italiani dichiara di non possedere in casa nepure un libro.
Per competere il librario è oggi chiamato ad aggiornarsi e a tenere conto della innovazione tecnologica e della rivoluzione digitale in atto. Anche se la guerra contro il colosso Amazon è difficile da vincere, anche il piccolo libraio deve frequentare le piazze virtuali e le zone abitate della rete per capire i cambiamenti in corso nella testa delle persone e nei loro gusti, per capire l'uso che fanno della scrittura e quanto è cambiato il loro modo di leggere in contesti sempre più visuali e ricchi di immagini.
La comprensione del fenomeno non sarà sufficiente a difendere il libro ma se un futuro esiste passa attraverso librai come gli autori di questo libro che riaffermano il ruolo della lettura e della cultura come essenziali per l'ecologia del genere umano e il suo sviluppo futuro. La battaglia dei librai non può avere sbocchi positivi se vengono lasciati soli. I lettori possono comperare più libri ma anche questo non sarà sufficiente a cambiare l'evoluzione in atto. Molto potrebbe essere fatto dalle istituzioni e da tutti coloro che hanno a cuore il libro, la letteratura,le biblioteche, il sapere e la cultura.
E speriamo che non sia troppo tardi!