
E’ quanto si legge nella prima edizione del report “The Future of Multi-cloud”, realizzato da F5 con la collaborazione di Foresight Factory, che evidenzia quali saranno i trend tecnologici più dirompenti nei prossimi 5 anni e quali le best practice delle aziende che dovranno affrontarli.
“The Future of Multi-cloud offre uno spaccato unico su come le organizzazioni, anche nel nostro Paese, possano affrontare con successo uno scenario sempre più complesso e incentrato sul cloud”, commenta Maurizio Desiderio, Country Manager per l’Italia e Malta di F5 Networks. “La posta in gioco è sempre più elevata e le aziende che oggi sottovalutano il potenziale del multi-cloud potranno incontrare delle difficoltà nei prossimi cinque anni. Chi controlla il multi-cloud, in altri termini, controllerà il futuro”.
Il report viene presentato in un momento già di grande attenzione e cambiamento per il mondo cloud; secondo i dati citati da F5, infatti, l'81% delle aziende globali afferma di avere una strategia multi-cloud in atto. Il Global Cloud Index di Cisco stima, inoltre, che il 94% dei carichi di lavoro e delle istanze di calcolo saranno elaborati da data center in cloud entro il 2021.
Sono 5 le tematiche principali
1) Tracciare la strada verso la nuova era dell’innovazione di business
Gli esperti intervistati, delineando lo scenario europeo e del nostro Paese, concordano nel dichiarare che le aziende che ritarderanno eccessivamente l'adozione di più cloud tenderanno a divenire sempre meno rilevanti sul mercato. Dallo studio emerge come, nei prossimi anni, i costi iniziali diverranno meno importanti in quanto i cloud provider (bisognerà averne almeno due ma possibilmente di più) potranno mostrare casi di utilizzo sempre più convincenti. Inoltre, tecnologie come l'intelligenza artificiale e il machine learning si riveleranno fondamentali nel guidare il mercato verso livelli più elevati di automazione e superare gli ostacoli esistenti nella transizione al multi-cloud.
2) Agilità, efficienza e riduzione dei costi senza precedenti
L'alfabetizzazione sul cloud sta diventando un prerequisito operativo: il progresso tecnologico in ambito multi-cloud, infatti, sta accelerando in tutta Europa.
“Adottando una strategia multi-cloud, le aziende possono assegnare carichi di lavoro ai cloud pubblici che si mostrano più adatti per attività specifiche, che richiedono ad esempio maggiore velocità, agilità o sicurezza”, spiega Paolo Arcagni, System Engineer Manager di F5. “Sfruttare con intelligenza e lungimiranza le opportunità offerte dal multi-cloud significherà trarne vantaggio in termini di profitti e guadagnare la fiducia dei clienti attraverso l'eccellenza del servizio”.
3) Colmare il divario di competenze: un’urgenza crescente
Senza memoria non c’è conoscenza
Il report di F5 mostra come la forza lavoro di oggi fatichi a tenere il passo con gli sviluppi tecnologici e le esigenze aziendali. La tradizionale organizzazione a silos delle competenze esistenti e la mancanza di collaborazione all'interno delle aziende possono ulteriormente accrescere l'apprensione e la mancanza di familiarità con il multi-cloud.
"L’esigenza di poter attingere a competenze tecnologiche appropriate e capaci di generare valore è ormai ai massimi livelli", ooserva Desiderio a questo riguardo. "Da questo punto di vista, il nuovo studio vuole essere un richiamo per i leader aziendali suggerendo loro di sfruttare il potenziale enorme dei giovani e promuovere la diversity; invita, inoltre, il settore IT a promuovere meglio l'utilizzo di soluzioni intelligenti, guidate dal contesto e automatizzate in grado di abilitare nuove e interessanti opportunità di carriera, oltre a rendere possibile per chi già opera in azienda il focalizzarsi su attività lavorative maggiormente strategiche e gratificanti”.
Dal punto divista tecnologico, nel report appare evidente come l’automazione svolgerà un ruolo importante nell’evoluzione al multi-cloud; i dati del report confermano un interesse crescente da parte delle aziende per servizi automatizzati, con percentuali che superano il 60% nella maggior parte dei paesi europei e sono leggermente più basse solo per il nostro Paese (50%).
4) Salvaguardare il futuro creando fiducia
La superficie di attacco oggi si espande a un ritmo velocissimo, perché sia i criminali informatici che i loro strumenti diventano sempre più sofisticati e devastanti. In questo contesto, la diffusione delle architetture multi-cloud, se gestite in modo inadeguato, si traduce in un’espansione eccessiva delle applicazioni e in un aumento esponenziale della complessità in termini di sicurezza.
A questo proposito, gli esperti intervistati nel “The Future of Multi-cloud” sottolineano l'importanza di sviluppare e distribuire rapidamente applicazioni (ci sono aziende che anche in Italia ne utilizzano più di 20mila) e servizi scalabili su qualsiasi piattaforma, ovunque e in qualsiasi momento, perché implementare un ecosistema di soluzioni integrate di sicurezza e cloud affidabile e a prova di futuro aiuta a creare servizi IT end-to-end che offrono un miglior controllo e visibilità più ampia del panorama delle minacce.
5) La compliance non sarà trascurabile
Il regolamento generale sulla protezione dei dati dell'UE (GDPR) è la normativa più completa e vasta mai pensata fino ad oggi, tuttavia dallo studio emerge che nel lungo termine si rivelerà insufficiente e che entro cinque anni sarà necessario adottare uno standard globale per la protezione dei dati.
La complessità legislativa in un mondo digitale senza confini è una delle maggiori sfide che i governi di tutto il mondo si trovano ad affrontare e richiede una forte e rapida azione collaborativa tra aziende e governi.
Alla fine, i consumatori e i clienti attenti alla tecnologia di oggi vorranno solo essere associati ai gestori di dati più affidabili. In questo momento differenziarsi grazie a best practice migliori e ai servizi offerti rappresenta una grande opportunità, in particolare nel contesto del potenziale del multi-cloud.
Le variabili a livello di infrastruttura, come la disponibilità di data center e l'affidabilità della larghezza di banda, possono influire molto sulle scelte in ambito multi-cloud. Dal report emerge chiaramente, ad esempio, che le aziende in Medio Oriente o Africa tendono ad adottare configurazioni multi-cloud estremamente diverse rispetto alla maggior parte dei mercati occidentali. Per questo motivo, sebbene i trend delineati dallo studio si applichino pienamente anche al nostro Paese, nei prossimi anni sarà necessario tenere ben presente quali siano le nostre dinamiche specifiche e quali i benefici percepiti in particolare dalle aziende italiane.
Gian Carlo Lanzetti