
Anche se il “Made in Italy” è uno dei brand più ambiti a livello internazionale, molte imprese che lo rappresentano non hanno ancora accesso alle tecnologie di frontiera che permetterebbero loro di decollare. La questione non è solo economica. L’Italia resta indietro in Europa per livello di cultura digitale. Nell’indice digitale europeo Desi (Digital Economy and Society Index) per il 2018, si conferma 25° su 28, posizione che mantiene invariata dal 2015. Quello delle competenze digitali è un tema di portata strategica. Per il 2018, è stimato un fabbisogno di 85.000 nuovi specialisti, 65.000 dei quali per soggetti di primo impiego, più della metà laureati e per fabbisogni che possono essere soddisfatti solo in parte. Già ora esistono criticità per i profili di Data Scientist, Business Analyst, Project Manager, il Security Analyst e altri ancora, necessari per i progetti di Trasformazione Digitale. Cantiere promettente è poi il programma Industria 4.0 che incentiva con super ammortamenti le componenti sistemistiche e digitali della nuova automazione industriale e che già ha cominciato a incidere considerevolmente su un mercato che a fine 2016 ha raggiunto 1.831 milioni di euro (+18,2%).
A queste esigenze rispondono iniziative come la Fondazione TILT annunciata, nel corso di una conferenza, da Michele Balbi, Fondatore e Presidente di Teorema Engineering, e Stefano Casaleggi, Direttore Generale di Area Science Park. Si tratta di una organizzazione dedicata a riconoscere e valorizzare l’innovazione digitale presente nel Paese e a tradurla in processi strutturali, organizzativi e produttivi. Fondazione TILT vuole raccogliere e massimizzare l’esperienza triennale dell’iniziativa promossa proprio da Area Science Park e Teorema. La missione di TILT è contribuire alla competitività nazionale e internazionale delle nostre imprese grazie a una comprensione superiore delle tecnologie digitali; garantire il trasferimento delle competenze sulle nuove tecnologie di frontiera a manager pubblici e privati, imprenditori e policy maker e contribuire a colmare quel gap che separa l’Italia da altri paesi europei e ne limita la competitività.
In particolare TILT, è stato precisato, si propone come digital Advisor con l’intento di contribuire in modo concreto e sistematico alla promozione di un’innovazione digitale. In primo luogo, favorisce l’incontro e l’integrazione tra imprenditori, policy maker e talenti digitali dando visibilità a livello nazionale e internazionale a imprese, startup e best practice, inclusi progetti “reference” che possano servire da ispirazione per aziende ed enti pubblici. Si tratta, in altri termini, di un “Executive Circle” dove l’incontro tra gli attori avviene attraverso diversi tipi di attività quali incontri, convegni, missioni, eventi nazionali e internazionali. Non solo, da un lato Fondazione TILT può aiutare le realtà industriali più consolidate nella selezione e nel mentoring di startup che possano agire da digital laboratories a supporto dell’attività produttiva, dall’altro può definire il processo di trasferimento delle competenze necessarie alla riconversione delle figure professionali destinate a essere sostituite dalle nuove. Obiettivo da perseguire nel lungo termine è la raccolta di risorse finanziarie da investitori internazionali, il richiamo di talenti e nuove società e il supporto alla pianificazione strategica.