
L’indagine, che ha coinvolto 1.000 adulti italiani, ha inoltre svelato che la vergogna di essere stato infettato ha spinto tre utenti su dieci (28%) a incolpare parenti o amici dell’infezione contratta dopo aver visitato siti per adulti.
In media, gli intervistati hanno dichiarato di guardare contenuti pornografici sul proprio computer o qualsiasi altro dispositivo in media cinque volte alla settimana e più della metà (55%) ha ammesso di guardare contenuti per adulti almeno una volta al giorno, trascorrendo ogni volta in media 23 minuti su questi siti. Quasi un quinto degli intervistati (17%) ha ammesso di guardare siti per adulti durante l’orario lavorativo usando il PC, il tablet o lo smartphone dell’ufficio.
Quasi una persona su dieci (8%) ha dichiarato di navigare in modo non sicuro, non avendo installato alcuna soluzione di sicurezza internet sui propri dispositivi. La stessa percentuale crede erroneamente di essere al sicuro navigando su siti per adulti via tablet o smartphone, pensando che questi device non possano essere infettati.
Una recente indagine globale di Kaspersky Lab ha rivelato che i malware mobile spesso si nascondono dietro ai contenuti per adulti per attirare gli utenti: i ricercatori hanno scoperto 23 famiglie di malware per Android che sfruttano contenuti pornografici per nascondere le proprie reali funzionalità.