
In particolare Idc le riconosce la leadership mondiale nel Vulnerability Assessment market che vale complessivamente 1,7 miliardi di dollari. La sua quota è del 10,1%. Occupa invece la quinta posizione nell’adiacente segmento del Vulnerability Managemnt market che vale più del triplo, esattamente 6 miliardi di dollari sempre secondo Idc.
I fondamentali per una crescita duratura ci sono quindi. La società ha raddoppiato la quotazione nell’ultimo anno, grazie anche a dei risultati 2017 particolarmente buoni: le vendite sono cresciute del 19% rispetto all’anno prima raggiungendo i 230 milioni di dollari, con utili cospicui: 40 milioni di dollari, più del doppio del 2016. Il fatturato è previsto in aumento anche nell’esercizio in corso a 275-280 milioni di dollari mentre per i profitti è previsto un ridimensionamento, a causa anche del nuovo regime fiscale. I dipendenti sono circa 900.
In Italia le cose sembrano andare ugualmente bene anche se i dati disponibili per valutare le performance sono pochi (come noto non vengono rilasciati numeri economici e finanziari). C’è un dato però che la dice lunga: in un anno i clienti sono cresciuti da 75 a un centinaio (nel mondo sono 10300, tra cui quasi tutte le companies di Fortune e Forbes). Inoltre è stato deciso di potenziare l’organico (rispetto alle tre persone attuali), con l’iniezione di risorse sia a livello commerciale che tecnico. Un terzo indizio è la nomina di Emilio Turani a nuovo Managing Director
per Italia, Spagna e Portogallo. Anche i partner, oggi una ventina, quasi tutti system integrator in possesso di competenze di consulting, dovrebbero crescere. Una riprova del buon lavoro fatto nel nostro paese.
Buone prospettive in Italia
“Questo nuovo incarico mi rende estremamente orgoglioso” – commenta Emilio Turani; “sfrutteremo tutta la nostra conoscenza acquisita sul mercato Italiano per adottare un valido approccio di go-to-market che assicuri sviluppo e crescita del business, facendo leva sul servizio ai clienti e su una solida rete di partner di canale già attivi in Spagna e Portogallo. Da domani, ci metteremo all’opera per aiutare anche le organizzazioni distribuite nelle country di Spagna e Portogallo, a ripensare la sicurezza dei loro ambienti IT e agevolare il loro percorso verso la Digital Transformation”.
L'IT Governance di Npo Sistemi
Se si considera la lungimiranza verso il cloud (in Italia tutti i clienti sono servizi in modalità Software as a Service), la forza acquisita nei due mercati di maggiore importanza, la semplicità di adozione, utilizzo e di supporto della tecnologia non sorprenderebbe se Qualys, che è quotata al Nasdaq, entrasse nel mirino di qualche gruppo intenzionato a rafforzarsi sul fronte della sicurezza, completando il suo offering. La capitalizzazione attuale appare come un deterrente: 2,86 miliardi di dollari, dieci volte il fatturato atteso per quest’anno. Ma la liquidità abbonda sui mercati…
L’occasione del GDPR
In occasione dell’incontro con la stampa italiana si è soffermati sulla opportunità che viene dall’entrata in servizio del Regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR).
Questo introduce un’unica legislazione in tutte le nazioni dell’Unione Europea. In Italia prenderà il posto dell’attuale Codice Privacy (Dlgs 196/2003) e le aziende dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni, non solo per evitare pesanti sanzioni, ma anche per essere più competitive in un mercato unico digitale. Diventa quindi prioritario per le organizzazioni poter tracciare e classificare gli asset IT che gestiscono i dati, adottando la piena governance e gli opportuni processi di sicurezza che consentano di rispondere perfettamente ai requisiti del GDPR. Qualys unisce molteplici soluzioni di sicurezza e conformità, economicamente vantaggiose, in un’unica piattaforma basata su cloud. Ciò consente ai clienti di avere una visibilità a livello di single-panel del rischio, sia interno sia nella gestione dei rapporti con i fornitori, per mantenere una visibilità costante del proprio stato di conformità alla normativa europea.
“Il GDPR cambia radicalmente la cultura sul trattamento dati e dei processi interni da rispettare e rappresenta un’occasione importante per ripensare la propria azienda in ottica sicurezza – sottolinea Turani. “Indagini di mercato presentano però un quadro ancora allarmante: la maggior parte delle aziende Italiane conoscono il tema sul GDPR ma pochissime possono già dormire sonni tranquilli. In particolare, le nostre PMI risultano non essere ancora pronte alla scadenza del prossimo 25 maggio per la piena operatività della normativa. Dal nostro punto di vista i settori dove registriamo i migliori tassi di adeguamento al GDPR, sono attualmente quelli della PA e del Finance, mentre risultano ancora abbastanza indietro le aziende di Manufacturing e Servizi.”
La piattaforma cloud di Qualys integra oltre dieci applicazioni ed offre validi strumenti per assicurare la visibilità completa delle risorse e dei dati di clienti e fornitori, consentendo anche la revisione dei processi interni. In ottica aziendale, occorre pensare a tutti i device che prima non comunicavano, mentre oggi parlano in tempo reale con chi li gestisce attraverso veri e propri sensori, consentendo di capire quando si presentano delle anomalie.