
Le realtà del manifatturiero italiano possono oggi far leva sulle nuove tecnologie per crescere in un mercato internazionale sempre più dinamico e l’Artificial Intelligence si somma al Cloud Computing, all’Internet of Things, al Machine Learning e alla Realtà Mista, nell’abilitare una vera e propria rivoluzione a vantaggio di tutti gli attori della filiera, come ha commentato Fabio Santini, Direttore Partner e PMI di Microsoft Italia: “A livello globale si stima un’esplosione delle sperimentazioni sull’AI: secondo Gartner, entro il 2020 l’86% dei CIO si cimenterà in progetti pilota di AI e il valore di business dell’AI triplicherà dai 1.200 miliardi di dollari del 2018 a 3.900 miliardi entro il 2022. Nonostante il crescente interesse verso l’AI, molte aziende affrontano ancora barriere interne e Gartner rivela che solo il 4% dei CIO ha già implementato progetti di AI, mentre il 21% sta facendo pilota o ha inserito l’AI nella pianificazione di breve termine.
Il 70% delle aziende non ha o ha limitate competenze e conoscenze necessarie per comprendere le tecnologie AI, le strategie e i mercati. In questo quadro è fondamentale offrire il giusto supporto per consentire a realtà di qualsiasi dimensione di dare avvio a progetti in linea con le priorità di business. In ambito manifatturiero di fatto l’AI è già presente nei concetti di Fabbrica 4.0, intesa come capacità di analisi e apprendimento delle macchine a supporto degli uomini - IDC stima che la fabbrica intelligente sia già una realtà ed entro il 2022 il 40% dei processi operativi sarà in grado di ‘auto-apprendere’ e ‘auto-ripararsi’ - ma ora quello che serve è andare oltre le sperimentazioni per un reale impatto di business.”
In linea con gli obiettivi del progetto Ambizione Italia, che intende contribuire alla Trasformazione Digitale del Paese, Microsoft fa squadra con il proprio Partner beanTech ospitando, presso il Microsoft Technology Center di Milano, un momento di riflessione sulle opportunità dell’Industry 4.0 e dell’Artificial Intelligence per le PMI del manifatturiero italiano e condividendo quattro esperienze d’eccellenza del Nord-Est.
“In un contesto dinamico come quello del Triveneto, che rappresenta il 30% del manifatturiero italiano, aziende come beanTech si sono affermate come abilitatori per portare la digitalizzazione all’interno delle aziende” – ha dichiarato Fabiano Benedetti, CEO & President di beanTech. “Le realtà che hanno approfittato dell’ondata di incentivi legati alla defiscalizzazione degli investimenti per l’Industry 4.0, ora sono pronte e consapevoli di dover investire in strumenti tecnologici evoluti per incrementare il valore del loro business. beanTech, con la sua conoscenza del settore manifatturiero e la sua capacità di integrare tecnologie Microsoft, è il partner ideale per guidare le aziende nella trasformazione digitale.”
Il caso Breton: 200 milioni di fatturato
Come lavorare meglio secondo Wiko
Interessante l’esperienza Industry 4.0 di Breton S.p.A., azienda trevigiana a conduzione familiare, leader nella produzione di macchine utensili per la lavorazione della pietra e dei metalli, che negli anni è cresciuta fino a contare sette filiali estere, oltre a quella italiana, ed è ora in grado di soddisfare settori diversi - come aerospaziale, difesa, energia, navale, ecc. - anche grazie al continuo investimento in R&D, che supera il 5% del fatturato. In uno scenario di costante crescita – Breton vanta oggi 900 dipendenti e fatturato di 200 Milioni di Euro al 2017 – è stato avviato un progetto di trasformazione organizzativa e culturale “Breton Innoway”, con l’obiettivo di introdurre un modello di lean production e lean management per la gestione end-to-end dell’ordine cliente e per lo sviluppo di nuovi prodotti. Per far fronte a un mercato sempre più dinamico si è reso necessario poter fare affidamento su una soluzione integrata per l’acquisizione, il monitoraggio e la gestione dei dati generati dalle macchine utensili, allo scopo di efficientare le operazioni e ottimizzare il processo produttivo. Con la collaborazione strategica di beanTech e facendo leva sulla piattaforma cloud Microsoft Azure e sull’intuitivo cruscotto di analisi Power BI, in pochi mesi è stata implementata Sentinel, una soluzione di advanced manufacturing per il monitoraggio e l’analisi predittiva, che garantisce il controllo in tempo reale dell’efficienza e del funzionamento della macchina, offrendo indicatori dell’efficacia generale dell’impianto (OEE). Breton ha, così, ottenuto e, trasferito a propria volta alle organizzazioni clienti, notevoli vantaggi: è infatti possibile beneficiare di migliore visibilità sulla produzione, efficientare i processi anche in una logica di risparmio energetico, incrementare la produttività degli impianti, nonché ridurre i tempi di fermo macchina, grazie all’ottimizzazione della manutenzione ordinaria e all’implementazione della manutenzione predittiva.
“Il mercato - ha commentato Enrico Favaro, CTO di Breton - sta mostrando grande interesse per i nostri macchinari intelligenti, che consentono di gestire al meglio il parco macchine e di far leva su dati diffusi per prendere decisione ragionate. Per questo il nostro progetto di innovazione nel segno dell’Industry 4.0 intende andare oltre, facendo leva sulle tecnologie digitali usate negli impianti di processo anche per la lavorazione delle pietra naturale e integrando funzionalità di Machine Learning e Intelligenza Artificiale, in modo da poter affrontare con efficacia le problematiche legate all’enorme variabilità delle caratteristiche fisico-chimiche della pietra che richiede una significativa personalizzazione di ogni processo di lavorazione. Per questo, in futuro intendiamo sviluppare un’infrastruttura che integri cloud computing e fog computing, sfruttando le capacità elaborative on premise per garantire continuità del servizio anche a fronte di reti a bassa disponibilità e arrivando fino all’edge computing necessario per acquisire, monitorare e controllare i processi a valore sfruttando appieno il paradigma IIoT.”
Il caso Brovedani: 150 milioni di fatturato
Ha puntato sull’Industry 4.0 anche Brovedani, realtà di Pordenone leader nella produzione di componenti automotive, fornitore di multinazionali come Bosch, Continental, Magneti Marelli, Eaton, che conta più di 1000 dipendenti e un fatturato di circa 130 milioni di euro. Brovedani ha dato avvio a un progetto di trasformazione digitale, a partire dall’esigenza di sviluppare un sistema proprietario di controllo dimensionale e qualità dei pezzi prodotti. Facendo anch’essa leva sulla piattaforma cloud Microsoft Azure e su Power BI, il Partner beanTech ha quindi sviluppato un’architettura hardware/software, intelligente e flessibile, che permette all’azienda di fare affidamento su una stazione di controllo e di sviluppare autonomamente le verifiche dimensionali e di qualità, grazie a un’interfaccia operatore che ne consente l’adattamento e la configurazione a seconda delle specifiche esigenze. Tale architettura si interfaccia con l’automazione di impianto, scambiando dati con i sistemi MES e ERP, e permette di tracciare e monitorare il 100% della produzione, con un livello di accuratezza della misurazione nell’ordine del micron (µ). Uno dei controlli realizzabili è per esempio il controllo visivo per analizzare lo stato e la dimensione del prodotto meccanico, grazie all’analisi dei dati raccolti durante il processo produttivo, mediante un sistema di misura senza contatto che li smista a seconda di standard o di eventuali difetti, con una velocità di 20 pezzi al minuto. Inoltre, grazie all’analisi predittiva Brovadani punta a pianificare in futuro la manutenzione, il controllo qualità e la retroazione di correzione dei processi e stima un incremento della produttività di circa il 10%, di tagliare i tempi di reazione ad eventi/incidenti e di ridurne il numero a regime di almeno il 50%.
“L’automazione avanzata e la business intelligence, volta alla qualità dei prodotti finali e all’efficientamento del processo produttivo – ha precisato Sergio Barel, CEO Brovedani Group - sono per noi, e per i nostri clienti, delle leve differenzianti. La soluzione adottata grazie a beanTech e Microsoft, ci sta consentendo di controllare in modo efficiente la qualità dei lotti e dei singoli pezzi meccanici in linea con parametri personalizzati in base alle esigenze dei diversi clienti, riducendo così gli scarti. Non solo, è stato abilitato anche il monitoraggio continuo del funzionamento dei macchinari di produzione e degli utensili, introducendo una ricalibratura a intervalli regolari, che consente di avere un riscontro immediato in caso anomalie o guasti. Nel complesso un grande vantaggio non solo in termini di ottimizzazione dei processi, ma anche di personalizzazione del prodotto in un’ottica collaborativa con i clienti. Visti i primi risultati positivi, guardiamo con interesse alle nuove prospettive dell’Industry 4.0 e tra gli sviluppi futuri intendiamo integrare funzionalità di Artificial Intelligence per potenziare ulteriormente le capacità umane.”
Il caso Friul Intagli: 500 milioni di fatturato
L’Industry 4.0 rappresenta un’importante leva di competitività anche per Friul Intagli Industries S.p.A., azienda di Pordenone tra i più grandi produttori al mondo di componenti per mobili e mobili in kit e partner dei più importanti player della GDO, che oggi vanta 2000 dipendenti e un fatturato di oltre 500 milioni di euro al 2017. Per far fronte alle esigenze di un mercato sempre più competitivo e continuare a garantire la qualità tipica del Made-in-Italy, Friul Intagli ha scelto di puntare sull’innovazione e di dare avvio a un progetto di valorizzazione dei dati in ottica Industry 4.0. L’obiettivo era triplice: monitorare il prodotto lungo la linea produttiva di trasformazione dei semilavorati in prodotti finiti; connettere tra loro le macchine e il sistema gestionale di produzione (MES) in ottica di iperammortamento, per garantire il controllo sia del prodotto in lavorazione, sia del funzionamento dell’impianto; e misurare i consumi d’energia in linea con l’obbligo di legge relativo alla diagnosi energetica per le imprese energivore. Facendo leva sulla piattaforma tecnologica Microsoft e in particolare su Windows 10 IoT Enterprise, beanTech ha sviluppato per Friul Intagli un Data Exchange framework, ovvero un’infrastruttura hardware e software in grado di inviare informazioni di produzione alla linea, monitorare lo stato delle macchine, storicizzare i dati produttivi, mettere in comunicazione i macchinari per realizzare movimentazioni automatiche.
“Cogliendo l’opportunità degli incentivi fiscali del Piano Industria 4.0 – ha sottolineato Carlo Casetta, ICT Manager di Friul Intagli - abbiamo avviato un progetto di trasformazione digitale ‘iperammortizzabile’ per valorizzare i dati degli impianti e recuperare efficienza. Grazie alla soluzione di interconnessione tra le diverse macchine della nostra linea produttiva e i nostri sistemi di gestione della produzione, siamo ora in grado di raccogliere dati in tempo reale e di governare al meglio l’automazione. A conclusione del progetto, stimiamo un risparmio del reparto produttivo di circa 50.000 euro/anno. A seguito dei primi risultati positivi, prevediamo di espandere il sistema anche alle altre unità produttive aziendali. In un mercato in costante evoluzione come quello dell’arredamento e del design, è necessario che anche lo sviluppo tecnologico proceda al passo con i tempi. Per questo ci proponiamo anche di andare oltre, integrando Machine Learning e Intelligenza Artificiale per raggiungere gli obiettivi di business e ottenere vantaggi competitivi in termini di controllo qualità ed efficiente uso delle risorse, grazie a una più efficace analisi automatizzata dei dati. Inoltre intendiamo testare il visore olografico Microsoft HoloLens a supporto delle operazioni di manutenzione.”
Il caso LimaCorporate: 200 milioni di fatturato
LimaCorporate, infie, è una azienda friulana leader nelle soluzioni ortopediche e impianti di produzione additiva nel settore sanitario, che vanta il concepimento del “Trabecular Titanium”, struttura cellulare in lega di titanio, che rappresenta la nuova generazione per la riproduzione dell’osso naturale. Il forte orientamento all’innovazione tecnologica ha da sempre caratterizzato il percorso di crescita dell’azienda che nel 2017 ha superato il fatturato di 200 milioni di Euro, con 900 dipendenti in 24 paesi. In un settore come quello biomedicale, che presenta regolamentazioni stringenti in materia di certificazione e tracciabilità, è fondamentale pianificare attentamente le decisioni strategiche di lungo periodo senza rinunciare all’agilità, perciò LimaCorporate aveva l’esigenza di analizzare e condividere con le varie funzioni aziendali la domanda previsionale, allo scopo di equilibrare domanda e offerta per garantire soddisfazione al cliente e ottimizzare le risorse. A tal fine ha dato vita a un progetto di Industry 4.0, avvalendosi anch’essa del supporto strategico di beanTech, della piattaforma cloud Microsoft Azure e di Power BI, per digitalizzare i processi con un approccio Lean. È stata quindi adottata una soluzione di Demand Planning attraverso l’impiego di algoritmi matematico-statistici per l’analisi dei dati storici e la previsione della domanda, l’uso di un portale web dedicato alla rete commerciale, e l’implementazione di uno strumento di visualizzazione e gestione dei dati aggregati. Grazie a strumenti bidirezionali e alla condivisione di informazioni tra filiali, è stato possibile migliorare l’accuratezza della pianificazione anche del 10%, efficientando di conseguenza la gestione della supply chain, riducendo gli over-stock e i costi di magazzino e migliorando il livello del servizio al cliente.
“A partire dai risultati positivi in termini di demand planning - ha precisato Manuel Clama, Head of Corporate IT di LimaCorporate - vogliamo estendere la metodologia lean alla definizione dei piani di budget e forecast sulle vendite, che, grazie ad opportuni strumenti di analisi, possono risultare più facilmente prevedibili, nonostante l’incertezza dei mercati. Non solo, LimaCorporate intende continuare a puntare sull’Industry 4.0 con alcuni nuovi progetti che includono anche l’utilizzo della Realtà Mista e dell’Intelligenza Artificiale. Le attività formative e di supporto verso i chirurghi potrebbero, infatti, essere migliorate grazie al computer olografico Microsoft HoloLens, offrendo per esempio al medico i dati vitali del paziente direttamente sul visore in modo che non distolga lo sguardo dal campo operatorio, supportandolo nella fase preparatoria con immagini relative alla tecnica operatoria pianificata e coadiuvandolo nel follow-up posto operatorio. Inoltre stiamo valutando l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei processi legati ai controlli visivi di qualità dei nostri prodotti.”