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Amazon Silk: reinventing the browser

Amazon Silk: reinventing the browser

29 Settembre 2011 Matteo Bertani
SoloTablet
Matteo Bertani
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L'innovazione dell'attesissimo tablet di Amazon appena presentato si concretizza con Silk: uno split browser che promette di fare scuola nelle soluzioni per l'ottimizzazione della navigazione in mobilità

Sono molti gli aspetti interessanti che ruotano attorno al nuovo arrivato sulla scena del mercato tablet, il Kindle Fire di Amazon. Sicuramente uno dei più rilevanti è la presenza del rivoluzionario browser Silk, vera arma da taglio per aggredire lo strapotere di iPad, fino ad oggi considerato il dispositivo che garantisce la migliore esperienza di web browsing disponibile.

Il tutto nasce dalla considerazione che uno dei principali problemi che rendono la fruizione dei contenuti web su dispositivi mobile non sempre all'altezza delle aspettative è legato alla necessità di elaborare un grande numero di informazioni, spesso dislocate su una miriade di domini diversi e realizzate secondo tecnologie differenti (HTML, CSS, Javascript e non da ultimo Flash). Il tutto normalmente delegato ad un hardware, quello dei tablet, limitato per chiare ragioni di spazio e consumo.

Per ovviare a questo linite il browser proposto dalla società di Seattle intercetta preventivamente quali di questi contenuti possono essere gestiti con semplicità dalla capacità computazionale del Fire e quali invece, richiedendo operazioni più complesse, debbano essere indirizzati verso una infrastruttura più potente, nello specifico i server cloud di Amazon, capace di elaborare il tutto in tempi enormemente inferiori, per poi rispedirlo real time già ottimizzato per le dimensioni e la risoluzione dello schermo del Fire.

Uno split browser quindi che permette un caricamento più veloce e fluido di ogni contenuto web disponibile in rete, Flash compreso. Con somma gioia per l'utilizzatori finali, libero di godere appieno dell'universo della rete con un dispositivo tascabile o quasi.

L'idea di fondo non è del tutto nuova, basti ricordare Opera Mini e il servizio Skyfire entrambi disponibili anche per iPhone e iPad, ma sicuramente l'infrastruttura hardware a disposizione di Amazon pone il prodotto ad un livello teorico di qualità di servizio probabilmente inarrivabile. Teorico per il semplice fatto che il Kindle Fire sarà disponibile in anteprima negli USA a partire dal 15 ottobre: qualcosa in concreto ancora tutta da provare.

Altra caratteristica interessante è la capacità di Silk di imparare le abitudini dell'utente, precaricando non appena una rete wifi è disponibile i siti web visitati con maggiore frequenza (ricordiamo che il Fire attualmente non prevede una connesione 3G), per renderli fruibili quasi istantaneamente. Funzionalità che lascia aperta qualche riflessione sul contesto privacy, anche se ormai appare ben chiaro quanto l'utente sia disposto a rinunciare a questo aspetto, pur di far parte della rivoluzione tecnologica in corso (basti pensare a quante informazioni lasciamo volontariamente in rete nei socialnetwork).

Da non sottovalutare il fatto che Amazon, attraverso la sua piattaforma EC2 (Elastic Compute Cloud), è uno dei maggiori provider di Web Services al mondo: in altre parole un alto numero di siti che godono di elevata popolarità risiede proprio nell'universo di Amazon, permettendo quindi a Silk di reperire le informazioni ancora più rapidamente.

Sembra proprio ci si trovi di fronte all'avvento di una nuova era per quanto riguarda la navigazione in mobile, che difficilmente potrà essere vissuta da i competitor meno carrozzati dal punto di vista di tecnologie, servizi e risorse, ma che dovrebbe far riflettere chi fino ad ora si è considerato leader indiscusso dell'innovazione nel settore della tecnologia per il mondo consumer: che sia Apple questa volta a dover azionare le fotocopiatrici per rincorrere la concorrenza?

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