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Amazon: una storia intrigante che porta all’apertura di 300-400 librerie nelle strade delle città americane

Amazon: una storia intrigante che porta all’apertura di 300-400 librerie nelle strade delle città americane

05 Febbraio 2016 Redazione SoloTablet
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La decisione sembra essere presa. Dopo l’esperimento di Seattle, Amazon sembra prepararsi ad aprire 300-400 nuove librerie. Una decisione che può stupire ed è nei fatti molto intrigante venendo dall’azienda tecnologica che più di altre a contribuito alla crisi dell’editoria ma soprattutto alla chiusura di migliaia di librerie in tutto il mondo.

Probabilmente le librerie non venderanno solo libri, anzi riempiranno gli scaffali di molti altri prodotti oggi reperibili nell’immenso magazzino e negozio online di Amazon. Il fatto che però Amazon parli di librerie è molto interessante e intrigante al tempo stesso. L’interesse e l’intrigo sono legati all’impatto che una scelta di questo tipo potrà avare sulle altre realtà che hanno già aperto da tempo i loro punti vendita, aziende ad esempio come Apple.

I punti vendita di Apple, come quello del Carosello di Carugate a Milano e prossimamente quello che sorgerà al posto del cinema multisala Apollo a due passi dal Duomo di Milano, sono da sempre considerati le cattedrali di Apple. Più che negozi o spazi commerciali i punti vendita di Apple sembrano infatti essere costruiti con l’obiettivo di celebrare il culto della Marca, la grande Mela, e di alimentare la fede e la ritualità che l’accompagna. Sono cattedrali iconiche pensate per generare ispirazione, condividere esperienze, costruire e rafforzare una cultura.

Se lo ha fatto Apple e dopo di lei altre grandi Marche (Google, Microsoft, Samsung), perché non dovrebbe farlo anche Amazon?

Le cattedrali di Amazon non potevano che avere la forma della libreria. La prima cattedrale, Amazon Books, a essere stara costruita è a Seattle, nello stato dell’Oregon e città della Microosft ed è stata edificata all’interno dell’ University Village. Amazon non ha la stessa forza della Marca di Apple nell’alimentare una qualche forma di culto secolare e una ritualità codificata ma si prepara a farlo. Le nuove librerie fisiche di Amazon sono state pensate per incoraggiare i potenziali clienti e visitatori a vagabondare tra gli scaffali esattamente come sono abituati a fare con i motori di ricerca online, a spendere tempo e attenzione al loro interno, a rilassarsi nelle comode poltrone messe a disposizione ed eventualmente a completare il loro processo di acquisto, che può essere fatto anche dallo store online. Ma dopo aver toccato e aperto il libro cartaceo in mostra sullo scaffale.

La proposta è intrigante perché viene dall’azienda che sembrava avere deciso di ‘sterminare’ i luoghi e gli spazi della realtà fisica noti come librerie con le loro abitudini e consuetudini descritte più volte da Amazon come obsolete in un’era dominata dalla tecnologia e dal digitale.

Con un’inversione a U che sembra un ripensamento ora Amazon si propone di trasformare le sue librerie in spazi comunitari e socializzanti, piacevoli grazie ad una illuminazione potente e grandi spazi e sempre allacciati alla Rete grazie alla disponibilità di connessioni Wi-Fi. In realtà non di ripensamento si tratta ma di semplice trasposizione di una filosofia aziendale dalla Rete alla Realtà. Un percorso al rovescio in un’epoca nella quale tutti sembrano voler puntare all’obnubilamento della realtà fattuale sostituendola con quella Virtuale. Un percorso che sembra volere alimentare la narrazione che Amazon in fondo sia stata da sempre interessata a creare librerie.

La novità di inizio anno 2016 è l’annuncio dell’apertura di 300-400 nuove librerie Amazon Books nelle città americane.

A quando librerie Amazon anche in Italia?

 

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