
Il successo dei modelli Kindle sta generando anche alcune riflessioni critiche legate alla usabilità di un dispositivo da sette pollici, dimensioni che Steve Jobs aveva stigmatizzato come improponibili per un dispositivo touch su cui far scorre e impartire comandi con i polpastrelli delle proprie dita.
Le criticità riguardano soprattutto persone dalle dita grosse e/o grasse e paesi nei quali, come gli Stati Uniti, l'obesità è un fenomeno molto difuso. Questa criticità non viene evidenziata da chi ha optato per l'iPad di Apple.
Il problema è che di questa criticità in realtà non è responsabile Amazon ma Android e il modo con cui il software che gestisce le gestures e il 'touch' è stato integrato nel sistema operativo e ottimizzato per lo specifico hardware di ogni singolo èproduttore. Il problema del 'touch' sulle piattaforme Android è noto da tempo, così come si conosce da tempo la distanza esistente in termini di funzionamento e solidità con il 'touch' più controllato e meglio integrato a livello hardware sviluppato dalla Apple.
In realtà il problema esiste per tutti i tablet da sette pollici ma per tutti la causa non è il dispositivo o la dimensione dello stesso quanto il software, la sua integrazione con il sistema operativo e la componente hardware e l'ottimizzazione fatta su ogni speicifca piattaforma.