
Mentre l’iPhone continua a macinare successi, fatturati e profitti, Apple Watch sembra già essere indirizzato su una china calante. Lo dicono i dati delle vendite negli Stati Uniti e numerosi rapporti pubblicati da analisti e osservatori di mercato. I dati sono molt ballerini perché indicano nel trimestre valori molto diversi, da tre a sei milioni. Questi dati sono anche resi incerti dalla resistenza di Apple a farli conoscere, anche per motivi fi tipo competitivo.
Le vendite di Apple Watch dipendono da molte variabili quali il numero ancora limitato di nazioni in cui è stato reso disponibile, la spasmodica attesa che ha caratterizzato un numero elevato di early adopter e innovatori e la novità del prodotto. Dopo un boom di vendite inziale ora molti analisti evidenziano un crollo generalizzato nelle vendite che ha portato alcuni di essi a decretare l’allarme sul nuovo prodotto e sulla sua capacità di mantenere le aspettative di successo previste.
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I dati analizzati sono quelli del mercato americano, un mercato nel quale nel mese di giugno sono stati venduti 2000 Apple Watch al giorno, due terzi dei quali nel modello entry-level. Le stime delle vendite calcolate dagli analisti di mercato vanno dai 3,9 milioni di Deutsche Bank, ai 3,5 di BMO Capital, ai 3 milioni di Pac Crest.
Che il mercato non sarebbe stata una passeggiata facile per un prodotto tecnologico indossabile come Apple Watch lo si prvedeva. Nonostante la grande campagna marketing e di awareness atta da Apple. Il mercato deve ancora trovare motivazioni forti all’acquisto per un prodotto che ha funzionalità simili a quelle di uno smartphone, che costa molto e che è in competizione con un iPhone 6 che continua a vendere moltissimo e ad attrarre i soldi delle tasche dei consumatori limitandone la capacità di spesa per altri prodotti.
Probabilmente a Apple poco importa l’andamento attuale dello Watch. Ciò che conta è il flusso di guadagno continuo e esponenziale che proviene dall’iPhone e il fatto che il mercato cominci a conoscere il suo orologio intelligente. In ogni caso al termine dell’anno 2015, le vendite di Apple Watch saranno molto superiori a quelle di qualsiasi altro prodotto simile in circolazione.
Le note di molti analisti sembrano confermare la validità del detto di Shakespeare. “molto rumore per nulla”. I dati che contano sono quelli di fine anno e non quelli del trimestre o dei tempi delle indagini. I numeri finali saranno condizionati da cosa faranno i consumatori. I Millennial continueranno probabilmente a preferire lo smartphone, perché dopo aver tolto l’orologio dal polso non vedono alcuna ragione valida per rimettercelo. I Baby Boomers, se dispongono dei budget necessari, preferiranno sempre un orologio costoso e di marca, analogico e poco digitale. Le altre generazioni probabilmente sono candidate più di altre all’acquisto di uno Watch ma prima devono capire se e quanto serva veramente.
Fonte: money.cnn.com