
La premessa obbligatoria, per non urtare la sensibilità degli estimatori dei prodotti di Apple, è che un marchio come l'iPhone vale bene una coda. La sua qualità tecnica, le prestazioni e funzionalità della sua piataforma di sistema operativo e la garanzia Apple associata, sono tutte buone ragioni per un acquisto.
La notizia da cui nasce questa riflessione sono alcuni articoli di stampa che raccontano di code che si vanno già formando davanti agli Apple store americani e che vedono persone accampate con sacco a pelo e vivande per vincere la competizione ad entrare in possesso di un iPhone 6 prima degli altri.
Che Apple, grazie a Steve Jobs, sia diventata una specie di chiesa dianetica che richiama orde di fanatici o credenti sinceri a partecipare ad eventi mediatico-religiosi, è una cosa nota da tempo. La marca Apple è oggetto di culto e i marchi associati sono tante icone che, come i santi della chiesa cattolica, diventano occasione di sagre, celebrazioni, euforie e esaltazioni varie tipiche del misticismo religioso o dello spiritualismo orientale che porta al trance e al possedimento interiore.
In attesa della nuova 'annunciazione', è normale porre attenzione al percorso e agli avvenimenti che la renderanno possibile. I numerosi oppositori e/o ferventi credenti in altre religioni (Android, Linus, BlackBerry e Windows) si muoveranno, a ridosso dell'evento Apple, per screditare la sua relizione e la sua 'chiesa' e per ironizzare sui suoi credenti. Un comportamento normale ma frutto anche di molta invidia verso una marca capace di sollevare tanto fervore religioso e altrettanta sudditanza.
Secondo Steve Jobs per partecipare alla sua setta religiosa bisognava essere folli. Il richiamo alla follia sembra rimbombare ancora e farsi sncor più rimbombante e ripetitivo nel momento in cui Apple deve confrontarsi con competitori più aggressivi e anche capaci di rubarle share di mercato. La follia segnalata dai media per il momento però è solo quella dei potenziali clienti che si mettono in fila per un prodotto che sarà annunciato al Flint Center di Cupertino il nove di settembre ma rriverà nei negozi solo il 19 del mese. Una bella e lunga attesa che solo un credente può sopportare gioiosamente.
Colpisce il fatto che tra le persone in fila molti non sanno neppure cosa aspettarsi. L'arrivo dell'iPhone nel punto vendita potrebbe essere posticipato. L'evento e l'annuncio potrebbe ricevere valutazioni negative e tali da influire sulla percezione del nuovo prodotto, ecc.
La follia è alta anche perchè in fila non ci sono necessariamente i diretti interessati all'acquisto. In coda ci sono anche persone che hanno ricevuto centinaia di dollari da consumatori che vogliono entrare in possesso dell'iPhone senza fare alcuna fila.....
Il potere del brand Apple e dei suoi marchi è risaputo ma quest'ultimo esempio di fedeltà, fiducia cieca e fede 'religiosa' deve far riflettere. Fare una coda per l'acquisto di una nuova versione di un dispositivo sul mercato da anni sembra infatti un tantino esagerato, soprattutto perchè dell'iPhone 6 non si conosce ancora la data di disponibilità nei negozi, il suo prezzzo, la sua qualità e desiderabilità e la sua capacità a sodisfare bisogni reali, che non siano quelli puramenti d'immagine, di stile di vita e guidati dalle emozioni.
Durante l'evento è probabile che Apple annunci anche qualche nuovo prodotto tecnologico indossabile. Le persone in coda lo sanno? Acquisteranno anche questi prodotti, modificando le loro decsioni di acquisto e adattando i loro budget di spesa? Da credenti e appartenenti alla setta dianetica di Apple, dovrebbero farlo....e magari lo faranno anche.
La lunga attesa in coda potrebbe suscitare commenti o riflessioni sulla stupidità insita nei comportamenti di chi la fa. Certamente bisogna essere grandemente motivati per dare forma a questa coda, soprattutto se l'alternativa è un bel letto, comodo e caldo, nel quale crogiolarsi in attesa che la coda svanisca e si possa procedere all'acquisto dell'iPhone 6 senza attese e con a disposizione il massimo della cortesia e della disponibilità dell'addetto vendite.