
Da lettori attenti di Kevin Kelly non ci poteva sfuggire l'articolo che Kevin Kelly ha scritto per ricordare la scomparsa di Steve Jobs. L'autore di 'Out of Control' e 'Che cosa vuole la tecnologia' sostiene che Steve Jobs ha saputo donare un'anima alla tecnologia e che è stato il CEO della bellezza.
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Il tutto si spiega con il suo amore per l'arte, per il gusto, l'anima (soul) e la vita. Il suo credere in questi valori ha trasformato la tecnologia e i prodotti da lui inventati nello specchio di un'anima rendendoli a loro volta animati. Uno degli uomini più ricchi del mondo ha continuato a mettere nel suo processo creativo l'arte e il design prima del guadagno e ciò ha reso il suo lavoro divertenete e la sua produzione un successo.
Secondo Kevin Kelly il segreto di Jobs è consistito nel non accettare che la tecnologia dovesse somigliare alla tecnologia. La tecnologia in sè lo annoiava a morte. Kelly ricorda una intervista nella quale Steve Jobs aveva espresso la sua idea sulla tecnologia afermando che "Nasciamo, viciamo per un breve istante e moriamo. Va avanti così da parecchio tempo. La tecnologia non cambierà molto le cose, forse non cambierà proprio un bel niente".
I prodotti tecnologici creati da Steve Jobs e dalla Apple sono altamente tecnologici e votati alla comunicazione ma prima ancora sono espressioni della nostra umanità. Mentre le invenzioni precedenti come il microfono, il telefono e la televisione erano estensioni dei nostri sensi, l'iPad e l'iPhone sono estensione della nostra mmaginazione, della nostra mente e dei nostri valori. Il loro intento è di utilizzare al meglio tutte le risorse del corpo e dei sensi compresa la parola, il tutto alla velocità della luce e in modo intuitivo.
"Quando la tecnologia è umana è bella, anche noi lo siamo."
Questo il lascito maggiore di Steve Jobs, secondo Kevin Kelly.
Per chi volesse leggere l'articolo per intero lo trova in rete, o tradotto in italiano sul gironale la Repubblica di martedì 11 ottobre 2011.