
Se si fanno semplici ricerche in Rete il nome BlackBerry è costantemente associato ai risultati pessimi riportati in borsa e a quelli legati al fatturato. L'azienda BalckBerry attuale però non è più quella di una volta, o almeno è impegnata a dimostrare di non esserlo. La BlackBerry attuale nasce dal fallimento della canadese Research in Motion, la società che aveva conquistato il mercato del primo smartphone e le aziende con la sua soluzione di Mobile Device Management oggi giunta alla versione 12. Oggi la società è di proprietà di un fondo cinese gestito da John Chen che sta definendo nuove strategie utili a diversificare l'offerta e forse a preparare il garnde ritorno sul mercato degli smartphone.
Programma e impara a programmare
I risultati ottenuti grazie alle vendite del software nel trimestre passato fa prefigurare all'azienda una crescita futura costante calcolata tra il 10% e il 15% (parola di Chen) per un fatturato annuale totale di quasi 950 milioni di dollari e il ritorno al profitto oltre che al casch-flow. La strategia della nuova BlackBerry è chiara e punta principalmente sul software (non solo mobilità ma anche sicurezza) ma anche sulla divesificazione del portafoglio d'offerta.
La diversificazione punta a mercati verticali come l'automotive e la sanità con soluzioni software. La nuova strategia non ha abbandonato lo smartphone che è stato protagonista di annunci di inzio anno 2017 e più recenti con il rilascio di due nuovi modelli, Key One e Motion (full touch), fabbricati in Cina e con un sistema operativo Android 7.1. Due modelli diversi da quelli precedenti (sparita la tastiera a tasti che ha reso famoso il BlackBerry e ne ha creato l'icona) ma con lo stesso Brand, tanto per ricordare al mercato che il marchio può continuare ad agire da CrackBerry (a indicare la dipendenza) per manager d'azienda e consumatori che in passato hanno reso vincente BlackBerry sul mercato.
Oggi la nuova BlackBerry punta a rinverdire ricordi e fasti del passato puntando a recuperare il molto terreno perduto.