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Facebook e la responsabilità dei contenuti

Facebook e la responsabilità dei contenuti

02 Dicembre 2016 Redazione SoloTablet
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Recentemente si è parlato molto delle notizie false che invadono il muro delle facce di Facebook. L'azienda continua a ritenersi una realtà tecnologica, rifiutando la denominazione di azienda editoriale. Ma come si potrebbe definire una realtà che pubblica ogni giorno milioni di articoli e contenuti? Il problema non è solamente semantico!

Le molte notizie false che vengono pubblicate su Facebook sono diventate un problema serio per Faecbook che deve affrontare le pressioni di coloro che auspicano una presa di responsabilità dell'azienda con conseguenti azioni concrete. Il problema non è semplice e ha sollevato ancora una volta il tema della identità di Facebook che il suo fondatore continua a ritenere una azienda tecnologica con la missione di facilitare la connessione tra persone attraverso piattaforme, strumenti e applicazioni tecnologiche.

Il rifiuto a definirsi una azienda editoriale ha una spiegazione semplice, evitare di assumersi la responsabilità dei contenuti che sul social network vengono pubblicati ogni giorno. E' una spiegazione che non soddisfa un numero crescente di realtà istituzionali e politiche come l'Unione Europea e la Germania che chiedono a Facebook di riconoscere di avere una responsabilità da esercitare.

Il problema non è semplicemente semantico perchè riconoscere di essere una azienda editoriale potrebbe creare grossi problemi a Facebook che si dovrebbe fare carico legalmente dei contenuti pubblicati anche quando a crearli sono gli utenti della sua piattaforma. L'opposizione a farlo appare a molti come pretestuosa perchè già oggi Facebook si comporta come un editore decidendo con algoritmi automatizzati e intelligenti o personale umano di alimentare spazi e contenitori delle pagine degli utenti con informazioni, segnalazioni o notizie e cancellando contenuti che violano le policy definite dall'azienda per la sua piattaforma.

Assumersi la responsabilità dei contenuti editoriali per Facebook non avrebbe solo conseguenze legali ma anche organizzative. Dovrebbe infatti dotarsi di personale, competenze e unità lavorative appositamente dedicate a scremare i contenuti, a vagliarli e verificarne la veridicità e dovrebbe farlo per ogni nazione e adattando azioni e attività alle legislazioni vigenti in ognuna di esse.

Il problema è stato posto sia negli Stati Uniti sia in Europa e non riguarda solo Facebook ma tutti i giganti tecnologici come Google o YoutTube. Visto il ruolo crescente che queste realtà con le loro piattaforme digitali hanno nel mondo la loro posizione di arroccamento e rifiuto di assunzione di maggiori responsabilità sta diventando indifendibile e neppure accettabile.

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