
Se gli iscritti sono quasi due miliardi (+17% rispetto al 2015) e se due iscritti su tre accedono alla piattaforma di Fecebook almeno una volta al giorno, è facile capire i risultati record ottenuti con profitti che hanno raggiunto la quota di 10,2 miliardi di dollari, quasi tre volte quelli dell'anno precedente. Ricavi e guadagni sono stati spinti dalla pubblicità su dispositivi mobili, il mezzo più usato per accedere a Facebook da parte degli utenti (lo fa quasi il 90% degli iscritti).
Il nuovo record numerico raggiunto giustifica l'entusiasmo di Mark Zuckerberg che vede realizzarsi il sogno-missione di connettere il mondo intero.
Il successo legato alla pubblicità, a detta della stessa azienda, potrebbe non essere ripetibile nell'anno in corso obbligando alla ricerca di nuove opportunità di ricavi e guadagni, non necessariamente legati al social network e ai contenuti che lo caratterizzano e che determinano la maggioranza delle esperienze utente che vi si realizzano.
In base alle dichiarazioni recenti di Zuckerberg, le nuove opportunità di guadagno potrebbero derivare dall'introduzione sulla piattaforma di algoritmi di intelligenza artificiale in grado di facilitare la circolazione, la condivisione e la visibilità dei contenuti attraverso le pagine e i muri delle facce personali di ogni singolo iscritto. Molti contenuti sono oggi filtrati da quelle che sono le regole di funzionamento del social network, la rete di relazioni e amicizie e livello di ingaggio tra i membri e contatti che la compongono.
I nuovi algoritmi potrebbero superare i filtri attuali e fare un uso migliore e più completo di tutte le tipologie di contenuti e non solo di quelli testuali per poi distribuirli e visualizzarli in base alle conoscenze acquisite sui reali interessi di ogni singolo membro della piattaforma. Allargando le maglie dei filtri attuali e migliorando le conoscenze acquisite su ogni singolo profilo, Facebook potrebbe aumentare di molto la condivisione di contenuti e di ciò che viene reso visibile su ogni pagina o muro delle facce personali. Con un'attenzione particolare al contenuto video che è diventato l'oggetto più richiesto e visualizzato online.
I nuovi algoritmi e una maggiore apertura nel mostrare i contenuti potrebbe assimilare di più Facebook a Youtube permettendo di accrescere l'attrattività del social network per nuovi e più importanti investimenti pubblicitari. Non è un caso che Facebook sembra essere impegnata nella realizzazione di APP per dispositivi come la Web TV di Apple, completamente fondata sul video e che potrebbe anche trasformarsi in futuro in un nuovo canale a cui accedere con la sottoscrizione di un servizio.
Il rischio di una saturazione nel carico pubblicitario sulla sua piattaforma è ben presente a Facebook ma fino a quando la pubblicità online-mobile rimarrà la principale fonte di guadagno è difficile pensare che vi rinuncerà facilmente.