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Google, Pixel e Intelligenza Artificiale

Google, Pixel e Intelligenza Artificiale

09 Ottobre 2016 Redazione SoloTablet
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Con Pixel e Pixel XL Google è ritornata a giocare in proprio come produttore di dispositivi mobili. Una scelta strategica finalizzata a competere meglio con i protagonisti della rivoluzione tecnologica attuale ma anche per sostenere sviluppi futuri come quello dei prodotti tecnologici indossabili e dell’intelligenza artificiale.

A guardare bene l’annuncio di Pixel si capisce che Google non ha semplicemente rilanciato il Nexus con un altro logo e una diversa veste hardware e software. Lo smartphone Pixel giocherà un ruolo importante e di avanguardia nella strategia complessiva di Google, sia software sia hardware.

La produzione è stata affidata ad HTC ma il design e molto altro è opera diretta di Google che con i due modelli Pixel porta sul mercato dispositivi Android di qualità elevata e considerati da alcuni analisti come i migliori oggi sul mercato, anche se confrontati con quelli di Samsung, i Galaxy 7 e 7 Edge.

Lo scarso successo dei Nexus è stato determinato da come è stato commercializzato e distribuito e non necessariamente per le sue scarse caratteristiche e qualità. Con i Pixel Google sarà distribuito attraverso i suoi store e canali retail ma anche ai fornitori di servizi telefonici nazionali che permetteranno una copertura geografica globale. A distanza di poche settimane Google ha già speso tre milioni di dollari in iniziative pubblicitarie e promozionali, ad indicare quanto sia strategico il successo del nuovo smartphone nella competizione globale che vede Google confrontarsi con altri player globali come Apple, Facebook, Amazon e altri.

Il successo dei Pixel dovrebbe essere facile da acquisire considerando il fatto che i Nexus non hanno mai avuto grandi market share (1%) nel mercato Android. Con i nuovi dispositivi Google punta comunque su segmenti di mercato con budget adeguati all’acquisto di prodotti di fascia alta. Gli stessi segmenti che forse oggi acquistano prodotti Apple o Samsung e ai quali suggeriscono un cambio di piattaforma, sia essa Android di altri produttori o iOS.

L’aggiunta di una soluzione di Realtà Virtuale  trasforma lo smartphone di Google in un sogno da realizzare per le prossime festività natalizie e un incubo per Samsung che si troverà sulla sua strada un concorrente agguerrito e disposto, con prezzi più bassi, a competere anche sul terreno del Galaxy Gear VR.

Pixel ha il vantaggio di offrire un ulteriore elemento qualificante come Allo, l’assistente personale di Google dotato di intelligenza artificiale. Una scelta precisa che punta a ingaggiare l’utente con applicazioni marcate Google come Photos. Una scelta che lascia prefigurare strategie diverse anche per una piattaforma Android diversamente Open Source o proprietaria con l’obiettivo di contrastare il predominio attuale di Samsung e Huawei.

Google continuerà a sostenere la politica Open Source di Android per coltivare la collaborazione con altri produttori per poter continuare a vendere i suoi servizi in mercati diversi dal suo ma con Pixel ha deciso di giocare una strategia di attacco, fondata sull’esperienza utente Google e molto diversa da quella legata ai modelli Nexus.

A ben guardare Pixel e il modo con cui è stato presentato si capisce però ben altro. Google sta puntando sulla intelligenza artificiale, non soltanto con gli smartphone ma anche con altri dispositivi per la Internet degli oggetti come Google Home. Su entrambi sarà disponibile Allo, sempre più personalizzato e ritagliato sui bisogni individuali di chi lo userà. Un approccio che mira a rubare clienti ad Apple ma anche a contrastare l’attivismo di Amazon che con prodotti come Echo ha dimostrato l’esistenza reale di nuove mercati potenziali. Con un prezzo aggressivo Google Home può rappresentare una vera alternativa ai dispositivi dotati di assistente personale in circolazione come Alexa o Siri.

Pixel e Allo sono solo alcuni dei molteplici tasselli di una strategia globale per il mercato Mobile che potrebbe vedere già nel 2017 l’arrivo di Andromeda, la piattaforma di sistema operativo che potrebbe unificare Android e Chome.

 

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