
Siamo ben oltre la catena di montaggio con lavoratori trasformati in robot e impegnati in attività ripetitive. I robot che Siemens ha intenzione di costruire non sono destinati a sostituire, come hanno già fatto generazioni intere di robot e macchine intelligenti, altri lavoratori impegnati in attività manuali ma a collaborare tra di loro.
La scelta di Siemens è dettata dalla decisione di posizionarsi diversamente su un mercato, quello dei robot, che negli ultimi anni ha visto una grande accelerazione e l’emergere di numerosi concorrenti. Siemens ha deciso di puntare sul futuro e a un mercato sempre più in cerca di prodotti complessi la cui produzione potrebbe avere costi elevati.
Per soddisfare le nuove esigenze dei consumatori futuri e permettere alle aziende di tenere bassi i costi di produzione Siemens ha deciso di investire su una nuova generazione di robot ai quali assegnare delle attività e che siano in grado di decidere autonomamente cosa fare semplicemente collaborando e interagendo tra di loro.
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Nei laboratori di ricerca e sviluppo di Siemens i prototipi dei nuovi robot sono già in funzione. Hanno la forma di ragni meccanici e sono destinati alla stampa 3D. Operano come se facessero parte di un team in grado di coordinarsi per completare una attività. Il robot non ha sembianze umanoidi ma dispone di una testa intelligente, simile alla Xbox Kinect, nella quale si trovano una fotocamera tridimensionale, uno scanner, CPU e circuiti vari governati da un sistema operativo Linux. La comunicazione dei robot avviene in modalità wireless e Bluetooth.
Fotocamera e scanner vengono usati per analizzare l’ambiente circostante e capire cosa sia possibile fare per contribuire a completare un progetto. I dati raccolti sono comunicati agli altri robot in modo che sia possibile dividersi il lavoro in modo coordinato. La divisione del lavoro è reso possibile dal fatto che i robot conoscono le loro capacità ma anche i loro limiti.
Ogni robot è dotato di tre giroscopi e acceleratori e di sensori speciali, collocati nelle zampe del robot ragno, capaci di misurare la forza che serve per completare un’attività. I sensori permettono al robot di determinare la loro posizione e movimenti.
I prototipi costruiti da Siemens sembrano suggerire la fattibilità di robot collaborativi, flessibili e autonomi nelle decisioni. La scelta della forma da ragno è stata dettata dalla convenienza ma il robot collaborativo di Siemens in futuro potrebbe avere fattezze umanoidi o semplicemente più gentili di quanto non siano quelle attuali.
I robot, per il momento delle dimensioni di un forno da cucina, sono in grado per ora di riconoscere il contesto nel quale si trovano e di orientarsi, in futuro di navigare liberamente anche grazie a nuove tecnologie che permetteranno loro di triangolare informazioni diverse per muoversi.
La caratteristica più interessante di questi robot sarà la loro flessibilità e capacità di usare le loro abilità per implementare progetti e costruire prodotti diversi ma anche la loro duttilità che potrebbe vederli all’opera anche fuori dai muri di una fabbrica o di un’azienda manifatturiera.