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L’impegno di Lenovo per la Digital Transformation

L’impegno di Lenovo per la Digital Transformation

05 Gennaio 2017 Gian Carlo Lanzetti
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Gian Carlo Lanzetti
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Per Lenovo il 22% degli IT manager in EMEA ritiene che la tecnologia hardware in azienda non sia adeguatamente flessibile per supportare le applicazioni IoT. Per il 25% degli intervistati i dipendenti non hanno le competenze tecniche sufficienti per sostenere lo sviluppo di dette applicazioni. Lenovo intende supportare il mercato sia con lo sviluppo di tecnologie allo stato dell’arte adeguate alla Digital Transformation.

Le aziende non hanno la tecnologia hardware adeguata e le competenze tecniche sufficienti per la Digital Transformation. È ciò che emerge da una recente ricerca di Lenovo condotta sulle principali funzioni IT (tra cui IT Director, CIO, CTO, IT Manager) di 1.400 grandi aziende in area EMEA. Il Next Generation Enterprise Business Report presentato da Lenovo Data Center Group (DCG) valuta lo stato del progresso dell’IT nelle aziende che affrontano il percorso verso la trasformazione digitale e rileva il livello di competenze dell’IT necessario a sfruttare le tecnologie digitali per guidare l’innovazione.

L’hardware rallenta la trasformazione digitale

In termini di capacità tecnologiche, aa spiegato Alessandro de Bartolo, Lenovo DCG Country Manager Italia durante un incontro con la stampa di settore,  il personale IT ritiene che l’hardware informatico attualmente presente in azienda non abbia la flessibilità necessaria a sostenere la rapida evoluzione delle aziende. Più di un quinto (22%) degli intervistati in EMEA afferma che il proprio hardware tecnologico è inadeguato a supportare applicazioni di nuova generazione e in particolare quelle associate all’Internet of Things.

Inoltre, le funzioni IT esprimono scarsa fiducia nelle capacità dell’hardware esistente di gestire efficacemente l’espansione delle macchine virtuali (VM). Il 22% si è detto preoccupato di non riuscire a controllare nel modo desiderato la proliferazione di macchine virtuali all’interno della rete aziendale.

In termini di risorse umane, un quinto degli intervistati in EMEA afferma che, per numero  e competenze, il personale può essere un ostacolo significativo per attuare la Digital Trasformation. Il 25% degli intervistati teme infatti che i dipendenti non abbiano competenze tecniche sufficienti per supportare il deployment e la gestione delle applicazioni, in particolare le applicazioni IoT, e ritiene importante investire di più in formazione, oltre che in hardware e sistemi.

 

L’ostacolo più difficile è il budget

Alla base di queste sfide tecnologiche, emerge dalla ricerca che la maggiore preoccupazione degli IT manager riguarda la mancanza di risorse economiche. Circa un quarto degli intervistati afferma che il budget a disposizione sia scarso e che rappresenta l’ostacolo più grande da affrontare.Per questo, i CIO chiedono in modo deciso maggior potere di negoziazione per garantire il budget necessario a creare reale innovazione.

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In EMEA l'87% delle divisioni IT afferma una forte responsabilità nel contribuire all'innovazione e alla promozione del valore di business all'interno dell’azienda. Tuttavia, sembra esista un forte divario tra le aspettative del management e le risorse effettivamente allocate per raggiungere gli obiettivi strategici.

La sfida italiana

Il 91% degli intervistati ritiene che gli IT manager siano da tenere in grande considerazione perché hanno la responsabilità di dare impulso all’innovazione e aggiungere valore al business  (un atteggiamento decisamente più positivo rispetto ai colleghi internazionali, con l’87% dell’area EMEA).

Tuttavia, il 21% degli intervistati conferma le preoccupazioni dei colleghi EMEA circa le capacità del proprio hardware di sostenere lo sviluppo di applicazioni di nuova generazione, in particolare IoT, e il 26% degli IT manager ritiene che il personale non abbia le competenze tecniche sufficienti  a sostenere lo sviluppo di applicazioni IoT (+1% rispetto all’area EMEA).

Anche in Italia, il 20% degli IT manager afferma che l’ostacolo più grande alla trasformazione digitale siano le competenze tecniche del personale - mentre il 25% degli intervistati afferma che il principale ostacolo sono le scarse risorse economiche.

 

Leader anche nei DC

“La ricerca che abbiamo promosso, precisa de Bartolo, evidenzia l’esistenza di un divario tra le esigenze della funzione IT come guida verso l’innovazione e le risorse disponibili all’interno dell’azienda, sia in termini  di investimenti sia di competenze. In uno scenario di Digital Transformation, le aziende hanno bisogno di un partner di fiducia per il data center che li guidi attraverso questa transizione e offra soluzioni aperte e flessibili. Noi di Lenovo siamo impegnati a conciliare le esigenze del business       con gli obiettivi dell’innovazione, per affiancare le imprese nel percorso dell’innovazione. In Italia, come si evince dalla ricerca, la fiducia nelle infrastrutture e nelle persone IT è elevata, nel quadro di una strategia IT che si evolve continuamente in linea con i requisiti di business. Le lacune attuali sono legate alle competenze insufficienti per garantire questa trasformazione, nonché di budget per consentire ai reparti IT di investire nel futuro digitale. Per questo, Lenovo intende supportare il mercato sia con lo sviluppo di tecnologie allo stato dell’arte adeguate alla Digital Transformation, sia con competenze e conoscenze”.

In questo momento la società, che ha oggi uno stabilimento anche in Europa, è tra i big nel mercato dei server e nella sua strategia di espansione punta molto sul concetto del “valore della diversità”, dopo le acquisizioni di asset IBM. Ad esempio, evidenzia de Bartolo, nei data center di oggi, di cui Lenovo si considera uno dei grandi player mondiali (si pone nei primi 4 a livello mondo e nei primi tre in Italia), il software sta acquistando sempre maggiore rilevanza come componente infrastrutturale. Inoltre la società è favorevole a partnership, tipo quelle siglate con SAP e Juniper, per andare il più possibile incontro alle esigenze dei clienti.

In definitiva, conclude il manager, la evoluzione che sta caratterizzando i Data Center, ben si sposa con la strategia della diversità perseguita da Lenovo come dimostra, ad esempio, il caso Cineca in Italia (12mo sistema più all’avanguardia a livello worldwide).  In altri termini nel futuro della società ci sarà sempre più spazio per i DC (oggi generano circa il 10% dei ricavi) a fianco dei Pc e del mobile.

 

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