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Microsoft, Apple e Google per scenari dinamici in movimento

Microsoft, Apple e Google per scenari dinamici in movimento

03 Luglio 2015 Redazione SoloTablet
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Microsoft ha trasferito il suo asset delle Mappe a Uber e quello della pubblicità ad AOL che si è impegnata a usare Bing come motore di ricerca principale. Apple nel frattempo ha lanciato Apple Music e Beats 1 e Google coltiva le sue comunità di sviluppatori e il canale OEM di Android. La competizione tra i grandi protagonisti del mercato tecnologico, Apple, Google e Microsoft, si gioca anche sul fronte delle partnership e delle alleanze. E’ una competizione che vede delle differenze di fondo nelle pratiche e nelle scelte e che indica quanto sia dinamico e in movimento il mercato e incerto il futuro.

A guardare i dati di mercato relative alle vendite i giochi sembrano fatti. Nella realtà nulla è stabile perché tutto si muove. A determinare il successo di una Marca piuttosto di un’altra sono sempre i consumatori che per essere conquistati chiedono oggi maggiore partecipazione e coinvolgimento. In questo tipo di attività l’azienda che ha dimostrato grande capacità e lungimiranza è stata Apple. Lo ha fatto costruendo marchi così attrattivi da creare delle vere  e proprie mode non passeggere, ben rappresentate dalle file di fan della Mela all’uscita di ogni nuovo prodotto.

Apple si dimostra abile nel coinvolgere altre realtà esterne anche nelle sue strategie di alleanze. Ad esempio la strategia di Apple Music si basa sul coinvolgimento di terze parti, musicisti e sul pagamento di royalties con l’obiettivo di fornire servizi migliori ai consumatori e al tempo stesso di fornire opportunità di guadagno ai partner coinvolti nel passaggio ad un servizio in modalità streaming.

 

 

Lo stesso sforzo di coinvolgimento Apple lo ha fatto per gli sviluppatori di APP costruendo per loro modelli di business più adeguati a generare guadagni di quanto non abbiano fatto i concorrenti. Il segreto del Mobile sta nella ricchezza e freschezza dell’ecosistema applicativo. Le comunità di sviluppatori iOS hanno potuto trarre fin qui maggiori vantaggi dalle strategie di Apple rispetto a quelle di Google per Android o di Microsoft che continua a fare fatica ad attrarre nuovi sviluppatori. Gli esempi del modello di alleanze perseguito da Apple potrebbe proseguire con la sua proposizione nel mercato televisivo e del cinema ma anche di soluzioni come Apple Pay.

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La danza estatica

Al contrario di Apple, Google sembra essere al contrario una grande idrovora capace di assorbire e penalizzare  i suoi partner obbligandoli a scelte diverse. L’acquisizione della componente pubblicitaria di Microsoft da parte di AOL ad esempio è legata anche al passaggio a BING come motore di ricerca preferenziale. Firefox ha migrato da Google a Yahoo. La stessa Apple ha nel tempo cancellato molte delle sue collaborazioni con Google. Più che i grandi protagonisti del mercato Google sembra però poco attenta in genere alle migliaia di partner che operano nel suo ecosistema, sviluppatori e produttori di contenuti che aspirano a guadagni maggiori ma non possono disporre di modelli e di opportunità simili a quelle che hanno coloro che collaborano con Apple. L’arroganza di Google e la sua smania nel perseguire vantaggi e benefici senza condividerli con i numerosi partner che sono interessati alla sua offerta, finisce per allontanarli, per creare conflitti e strategie disomogenee che finiscono per incidere sui prodotti finali, vedi la frammentazione della piattaforma Android, ma soprattutto convince molte realtà a cercare e a rivolgersi a nuovi partner.

 

Fonte: hbr.org

In tutto questo scenario Microsoft si trova nella condizione di giocare il ruolo del terzo incomodo e di tornare ad attrarre nuovamente partner, sviluppatori, terze parti e società che, apprezzando le nuove strategie, intravedono nell’azienda nuove opportunità. Il problema è che negli ultimi anni la strategia di Microsoft per le partnership è costellata da risultati altalenanti. Scarsi sono stati i risultati derivati dalla collaborazione con società della grande distribuzioni attivate per competere con i mega store di Apple, incerti sono ancora gli effetti positivi dell’acquisto di Nokia anche se i dispositivi Lumia continuano a trovare il gradimento del pubblico, indefiniti anche se importanti i risultati ottenuti dalla partnership con Yahoo, difficoltose sono oggi le partnership con i produttori tradizionali di PC, in primo luogo Dell. Queste partnership riguardano in particolare il mercato consumer. Su quello business Micrisoft non sembra avere alcun problema grazie a collaborazioni consolidate che durano da anni e che sono convalidate dalle scelte dei dipartimenti IT e dalla validità delle soluzioni proposte.

Microosft può diventare nuovamente attrattiva soprattutto grazie alla sua strategia Windows 10 multipiattaforma e alle scelte di aprire soluzioni come Office anche su piattaforme non Windows. Numerose sono già le collaborazioni con produttori OEM, tra cui Samsung, Sony, LG, Haier, Dell e molti altri che hanno deciso di fornire le loro piattaforme con i prodotti Office e Skype preinstallati.

 

 

Microsoft è impegnata attivamente anche su altri due fronti, quello cloud e quello dell’ecosistema applicativo a supporto della sua strategia Mobile. Per il Cloud già oggi Microsoft si avvale di una rete popolosa di partner che collaborano con l’azienda da decenni nella implementazione e erogazione di servizi alle aziende e oggi anche per il mercato consumer. Per lo sviluppo di applicazioni Microsoft sta investendo budget importanti in soluzioni e strumenti in grado di attrarre nuovi sviluppatori nel suo ecosistema Windows e di proporre loro nuovi modelli di monetizzazione e di guadagno. L’obiettivo è di avere un numero crescente di applicazioni disponibili per i dispositivi Mobile Windows ma soprattutto di far crescere e affermare un nuovo stile Windows capace di attrarre nuovi consumatori e l’interesse dei media mondiali.

La competizione tra i tre grandi player del mercato tecnologico attuale si gioca sui risultati in termini di fatturato e profitti. Un ruolo importante nel raggiungimento di questi risultati lo giocheranno le alleanze, le partnership e le eventuali fusioni e/o acquisizioni. A oggi la società che sembra più in difficoltà è Google, forse perché può permettersi di agire in isolata solitudine. Apple e Microsoft al contrario si contendono con alterne fortune alleanze e collaborazioni sempre più strategiche nel determinare quali delle due dominerà il mercato del futuro. Google, Apple e Microsoft devono comunque fare attenzione ai nuovi protagonisti come Facebook e, in futuro, a quelli che arriveranno dai paesi asiatici.

 

 

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