
Trovare spazio in un mercato sempre più dominato da pochi protagonisti non è facile neppure per un’azienda come Microsoft, soprattutto se negli ultimi anni il ritardo accumulato e gli errori l’hanno esclusa da quello che continua a essere il mercato più ricco, quello Mobile, delle sue APP e dei suoi ecosistemi.
Build 2016 conferma la limitata propensione di Microsoft a cercare di recuperare terreno in questo mercato ormai dominato dalle piattaforme Android e iOS e l’elevato interesse, sostenuto da investimenti e strategie, a ricercare nuovi spazi vincenti. Spazi che sembrano essere stati identificati da Microsoft in Windows 10 come piattaforma universale, in HoloLens e nella Realtà Virtuale ma soprattutto in nuove interfacce utente di tipo conversazionali, dotate di intelligenza artificiale e capaci forse di definire u
n nuovo livello o piattaforma al di sopra dei sistemi operativi, siano essi di un PC o di un dispositivo mobile.
Le nuove interfacce, chiamate ‘bot’ puntano a sostituirsi alla APP attuali. Per favorirne e incentivarne lo sviluppo, Microsoft ha deciso di mettere a disposizione degli sviluppatori strumenti per integrare funzionalità conversazionali di tipo bot nelle loro applicazioni con l’obiettivo di accelerare la diffusione delle nuove interfacce.
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La strategia o visione di Microsoft che emerge da Buil 2016 non è senza sfide e presenta alcune problematicità ma rende evidente la ricerca dell’azienda, simile a quella di altri produttori rimasti fuori dal mercato mobile come Facebook di andare alla ricerca di nuovi spazi per imporre piattaforme globali capaci di conquistare tempo, risorse e denari dei consumatori. Facebook lo fa con le sua piattaforme di messaggistica, Microsoft ci prova ora con nuove interfacce e con la Realtà Virtuale.
La prima sfida per Microsoft viene da offerte competitive già esistenti e presenti in ecosistemi con una grande base installata e una grande quantità di dati, in prevalenza Mobile. Per diventare di successo i bot di Microsoft dovranno essere capaci di comunicare, conversare e interagire con le piattaforme in uso da parte dei consumatori, oggi prevalentemente dispositivi mobili con sistemi operativi diversi da Windows. Se questi bot saranno abilitati a interagire con piattaforme non Windows, Microsoft deve puntare a convincere gli utenti ad aprire i loro dispositivi e a mettere a disposizione le informazioni in essi contenute. Un’apertura che potrebbe essere impedita dai sistemi operativi per la mancanza di interesse dei produttori Android o iOS a questo tipo di condivisione con piattaforme concorenti.
In termini di prodotti Microsoft sembra puntare su Skype come piattaforma di messaggistica e Cortana come assistente personale dotato di crescente intelligenza artificiale. Questi prodotti hanno già numerosi corrispettivi sul mercato, alcuni dei quali molto competitivi per gli ecosistemi nei quali sono inseriti e per i milioni di utenti che già hanno conquistato. L’elemento vincente per Microsoft sarà riuscire a convincere sviluppatori e aziende a investire nello sviluppo di nuove applicazioni integrate via API alle nuove interfacce utente ma non è detto che questo avvenga, per un problema di costi e di investimenti necessari e per l’inesistenza di standard di mercato. Qualcosa di simile a quanto sta succedendo nel mercato della Realtà Virtuale, mercato sul quale Microsoft sta puntando con la sua piattaforma proprietaria HoloLens.