
Per il momento è un semplice annuncio. Steve Ballmer lascerà la sua carica nel 2014 e disporrà di altri mesi per provare a rendere di successo le sue ultime iniziative legate a Windows 8 e al tablet Surface. L’annuncio è la conferma che, dopo l’arrivo dell’iPhone e poi dell’iPad e con il boom del tablet, il mercato tecnologico è profondamente mutato e che anche la più grande società di software ha dovuto fare i conti con la realtà.
La danza estatica
Le dimissioni di Ballmer segnano la conclusione di un ciclo, non facile per Microsoft, nel quale la società ha vissuto prevalentemente sulla difensiva. Ora si tratta di ripartire con nuove strategie e visioni di lungo termine cercando di recuperare il terreno perduto e di conquistarne di nuovo. Ciò che Ballmer in pratica non è mai stato capace di fare, nonostante numerosi proclami e perfette recite sul palcoscenico.
Non è un caso che il mercato abbia reagito favorevolmente all’annuncio. Lo fa solitamente ogni qualvolta un’azienda in difficoltà annuncia un cambiamento! Microsoft ha avuto momenti importanti anche con Ballmer, come il rilascio di Windows XP, ma nel complesso non ha saputo reagire con la velocità necessaria alla rivoluzione introdotta dalle nuove tecnologie mobili e da concorrenti come Apple, Google, Amazon e altri ancora.
Solitamente le aziende in difficoltà puntano sul loro core business. Difficile però dire quale esso sia per la Microsoft odierna. Quello che sembra indiscutibile è che la strada iniziata da Ballmer finalizzata a trasformare Windows in una piattaforma Mobile, continuerà ad essere percorsa. Forse con maggior successo del CEO attuale e forse con maggiore forza e capacità competitiva.
Al momento il mercato non sembra premiare la scelta di Microsoft ma nel tempo la scelta di una piattaforma di sistema operativo unificata per dispositivi fissi e mobili potrebbe diventare vincente, soprattutto nelle aziende e nelle grandi organizzazioni.
Nel frattempo Bill Gates è stato richiamato in campo e darà il suo contributo nella scelta del successore di Steve Ballmer. E questa volta non dovrà farsi condizionare dall’amicizia…