
Il rilascio di Windows RT per dispositivi con architettura ARM e di Windows 8 per device con architettura Intel è avvenuto pochi mesi, ad ottobre 2012. Un ribasso nei prezzi a distanza di così pochi mesi è l’ammissione che qualcosa non ha funzionato e non sta ancora funzionando. Solitamente i prezzi non calano se la domanda è alta ma quella di piattaforme Windows RT probabilmente non lo è.
Il problema, più che di Microsoft, è dei suoi partner OEM che avevano deciso di puntare su Windows 8 per recuperare parte del fatturato e degli utili lasciati sul terreno a causa del calo delle vendite di personal computer. Ad oggi la scelta non sembra avere ripagato le loro aspettative e strategie. Ne sono derivate alcune scelte immediate con ricadute sul listino. Il tablet XPS 10 di Dell è ora in vendita nei vari modelli a 50 dollari in meno rispetto al prezzo iniziale /449 per i 32GB e 499 per il 64GB). Il ViboTab RT di Asus da 599 dollari al momento del lancio è ora disponibile su Amazon a 382. L’IdeaPad Yoga di lenovo da 599 è passato a 499.
A rimanere stabile per il momento è solo il prezzo del Surface RT di Microsoft, fermo a 499 dollari/euro. Un tentativo di confermare la fiducia in una soluzione e per non ammettere il fallimento di Windows RT sul mercato.
Gli OEM in modo più pragmatico, dopo aver valutato il calo per mancanza di domanda, hanno deciso di intervenire per tempo attraverso una rivisitazione del listino. Un modo intelligente anche per liberarsi di merce a magazzino e prepararsi alle opportunità di mercato della seconda metà dell’anno. Nella speranza che nel frattempo Microsoft decida di fare qualcosa per rilanciare Windows RT o chiarire la sua strategia futura. Una strategia che potrebbe ad esempio prevedere costi di licenza inferiori per gli OEM e i produttori partner.