
Nel suo ultimo rapporto trimestrale alla comunità finanziaria Microsoft ha dovuto comunicare un mancato guadagno di 900 milioni di dollari a causa di un inventario di tablet Surface RT rimasti invenduti e destinati a gravare sui conti dell’azienda anche in futuro. Nonostante gli sforzi e gli investimenti fatti, Micrsoft non è riuscita a imporre il suo tablet sul mercato come una alternativa reale all’iPad ed è oggi costretta ad analizzare i motivi di una nuova sconfitta.
La danza estatica
Le ragioni sono sicuramente molteplici e non tutte sono da addebitarsi al prodotto e alla sua qualità. Micorsoft sembra non avere valutato con attenzione i nuovi comportamenti all’acquisto dei consumatori e quanto essi siano cambiati nella relazione dei consumatori con il produttore ( marca ) e i suoi marchi. Secondo un opinionista del New York Times il consumatore non vuole avere opzioni. Il consumatore attuale è impaziente, vuole pter fare delle scelte rapide per entrare in possesso del nuovo gadget prima possibile. Se un prodotto deve essere configurato per selezionare porte SD o USB, penne stilo o tastiere, il tempo che passa dalla decisione di acquisto all’utilizzo del prodotto si allunga. Ciò è quanto avviene oggi con il Surface RT di Microsoft.
Fonte: wired.it
L’iPad non è solo un prodotto semplice da usare, lo è anche da acquistare. Molta della sua popolarità nasce dalla rapidità del processo di acquisto, della sua personalizzazione attraverso il download id APP dallo store e del suo immediato utilizzo. Al momento dell’acquisto l’unica scelta da compiere, spesso legata al budget di spesa disponibile, è sulla memoria storage e la connettività Wi-Fi o cellulare.
Questa semplicità non è riscontrabile con Surface. Bisogna scegliere quale sistema operativo, RT o 8 Pro. La scelta è resa complicata dalla elevata differenza di prezzo e dal tempo necessario a comprendere a fondo il perché della stessa. La qualità hardware del dispositivo e le sue caratteristiche tecniche non vengono messe in discussione al momento dell’acquisto ma il processo non favorisce una esperienza utente capace di guidare la decisione finale. L’approccio marketing di Microsoft, cresciuto e sperimentato con successo, nel mercato business, si trova a confrontarsi con i cambiamenti avvenuti nella testa dei consumatori che si traducono in nuovi bisogni e comportamenti.
La proposizione di Microsoft continua ad essere percepita come confusa e non in grado di guidare il consumatore in un acquisto familiare e confortevole. E’ probabile che, avendo puntato su una piattaforma per la produttività ed avendo scelto un sistema operativo multi-piattaforma, Microsoft abbia bisogno di molti più sforzi rispetto ad Apple per spiegare la sua offerta. Questi sforzi potrebbero però sintetizzarsi in scelte operative più radicali e capaci di semplificare l’intera user experience. La scelta strategica di Microsoft è chiara ai commentatori e agli analisti di mercato ma forse non lo è ancora ai consumatori, ai quali forse non interessa neppure.
Ciò che il consumatore vuole è che il prodotto funzioni, che l’acquisto sia rapido, conveniente, confortevole e che ci sia sul mercato una competizione forte in grado di favorire il ribasso dei prezzi e la qualità dei prodotti.