
Microsoft non è più da tempo protagonista assoluta del mercato come lo è stata per linghi anni e soprattutto negli anni 90'. Dopo il cambio di comando e la sostituzione di Ballmer, l'azienda sembra comunicare comunque una immagine rinnovata e competitiva, supportata da un andamento positivo in borsa delle sue azioni. I dubbi sulla sua strategia non sono fugati e molti si interrogano sulle prossime mosse legate al panorama dei sistemi operaivi, del mobile e del software.
La danza estatica
A calamitare l'attenzione e a far discutere in questi giorni c'è la decisione, quasi ufficiale, di rendere disponibile Office sulle piattaforme iOS di Apple iPad. Data di annuncio prevista l'ultima settimana di marzo 2014. Una decisione che Ballmer non aveva mai preso anzi osteggiava e che viene ora valutata da molti analisti come necessaria e positivia.
E se questi analisti sbagliassero? E se la decisione fosse il più grande regalo che Microsoft potesse fare a Apple per una presenza ancora più massiccia nelle aziende e nel mercato business mobile?
La suite di prodotti di Microsoft disponibile su iPad non farà altro che aumentarne le vendite consolidando la penetrazione e il successo di Apple nelle aziende. Nonostante gli sforzi recenti di diventare anche una società di softwrae, Apple non è ancora stata in grado di produrre soluzioni Office paragonabili a quelle di Micrsoft o quantomeno di ottenerne sul mercato un uguale successo.
Se Microsoft il 27 marzo prossimo a Sam Francisco, come previsto, farà l'importante annuncio, Apple potrebbe disposrre di un cavallo di Troia perfetto per scardinare ulteriormente le difese del colosso del software e il suo predominio globale nel mercato enetrprise. Un cavallo di Troia capace di mettere in serie difficoltà le vendite e la penetrazione di tablet Surface nelle aziende ma soprattutto di favorire la crescita nel business del software di Apple. Un business che è già in crescita esponenziale anno dopo anno e che può mettere in seria difficoltà Microsoft.
Naturalmente non tutti la pensano allo stesso modo ed anzi vedono nella scelta di Microsoft un primo passo verso il disgelo del 'dinosauro' e l'apertura di una nuova fase competitiva sul mercato del personal computing e dell'IT.