
Gli analisti che analizzano l’andamento delle società tecnologiche in base al loro fatturato complessivo possono facilmente constatare il valore di Apple in termini di fatturato e guadagni così come quello più limitato di Microsoft. La novità che gli stessi analisti stanno osservando è però che Microsoft ha ripreso a crescere e a farlo in modo più veloce di altre aziende, compresa Apple. Il nuovo successo non deriva dalla vendita di prodotti ma dalle sottoscrizioni e abbonamenti a servizi. Una dimostrazione tangibile della validità delle strategie imposte all’azienda dal nuovo CEO Nadella, ricche di potenzialità e nuove opportunità.
Mentre Apple è cresciuta del 7% anno su anno, Microsoft è passata da un fatturato di 77,9 millioni di dollari a 88,8 con un aumento dell’11%. Apple continua a valere complessivamente molto più di Microsoft (+70%) ma quest’ultima, puntando sui servizi in cloud computing e su Windows online sembra essere oggi capace di recuperare molto del terreno perduto e ridiventare di nuovo vompetitiva, con grande soddisfazione dei suoi client affezzionati e fedeli.
La ripartenza di Microsoft è interessante, non tanto per il suo ritorno alla competitività, ma per averlo fatto puntando su un modello di business che sembra essere, almeno in parte, diverso da quello di Apple. Mentre Apple punta infatti sui punti vendita e sulla vendita di prodotti da scaffale, Microsoft propone soluzioni finalizzate ad affittare software, storage nel cloud e servizi.
Difficile ipotizzare quale dei due approcci possa prevalere. Di sicuro il ritorno di Microsoft aumenta la competitività tra produttori con maggiori benefici e vantaggi per i consumatori e le aziende.