
Una società capace di generare in un trimestre un fatturato di 23 miliardi di dollari lancia un messaggio di salute e benessere forte al resto del mercato e ai suoi diretti concorrenti. Quasi meglio di una società come IBM che da nove trimestri sta accumulando perdite e cali di utili. Microsoft cresce anche dove IBM non lo fa e lo potrebbe fare facilemente, il mercato del cloud.
La danza estatica
La strategia di Nedella è centrata su tre pilastri: hardware, mobile e cloud. Per il momento è presto valutarla come vincente ma i risultati del trimestre appena terminato sono un buon auspicio per un rilancio concreto di Microsoft sul mercato. Il fatturato del trimestre, grazie anche ai risultati di Nokia, è stato di 23,1 miliardi di collari, il 25% in più anno su anno e con 4,5 miliardi di utile, nonostante i costi di 1,1 miliardi per la ristrutturazione e la riorganizzazione legate alla acquisizione di Nokia e al riallineamento della organizzazione alle nuove strategie.
Le buone notizie arrivano dalla crescita del 128% dei servizi Cloud (Office 365 e Azure), dall'acquisizione di sette milioni di nuovi sottoscrittori al servizio Office 365, dalla vendita di 9,3 milioni di dispsoitivi mobili Lumia e dalle buove vendite di Surface.
I risultati di Microsoft hanno forse sorpreso analisti e giornalisti diventati miopi da uno sguardo sempre puntato su Apple e la sua strategia di annunci, ma poca sorpresa hanno suscitato in chi vede in Microsoft un'azienda ancorata al business e al mercato IT del quale continua a essere protagonista.
Uno sguardo meno condizionato dal glamour dei marchi Apple potrebbe far riflettere su alcuni elementi che continuano a essere alla base del successo o della mancata sconfitta definitiva di Microsoft. Elementi come il fatto che il PC non è morto e sta forse risorgendo in nuove forme ibride e convergenti, che Windows non è una piattaforma di sistema operativo superata, che Surface sta trovando un suo mercato, che Office ha già trovato una sua via solida e remunerativa anche sotto forma di servizio, che Xbox continua a produrre guadagni. In sintesi molto di quanto è stato scritto su Microsft, alla luce dei risultati da poco pubblicati, sembra essere stato eccessivamente esagerato.
Per capire la vera realtà di Microsoft osservatori di mercato, blogger e giornalisti avrebbero dovuto porre maggiore attenzione al fatto che Microsoft è una realtà complessa con una propsozione fatta da una miriade di soluzioni che insieme possono fare la differenza. Far dipendere dal successo del motore di ricerca di Google la morte di Bing è una correlazione sbagliata e non adatta per comprendere una azienda come Microsoft che si muove a 360 gradi in ambiti e meracti ampi come il cloud, il social e l'enterprise con una propsozione completa, spesso integrata e coerente con i bisogni e le necessità della clientela. La realtà è che oggi Microsoft è capace di produrre hardware e prodotti come il Lumia (a breve da Nokia Lumia diventerà Microsoft Lumia), il Surface e l'Xbox, dispone di soluzioni software come Windows, Office, Bing e Skype che continuano a essere usate da milioni di consumatori e soddisfano in modo eccellente i loro bisogni personali, professionali e aziendali.
Chi opera in rete conosce la potenza del passaparola e la rapidità con cui si possono diffondere i memi. Analizzando con attenzione i risultati di Microsoft, questa volta è facile sostenere che il passaparola sulla arretratezza di Microsoft ha bisogno di alcune correzioni e della produzione di anti-memi adeguati a comunicare al mercato che non esiste solo la visione di Apple. In alternativa il mercato può osservare con attenzione la proposta di Microsoft, valutarne beneficie e vantaggi e poi, se è stato convinto della bontà dell'offerta, procedere a una scelta diversa da quelle tanto amate e decantate su molti media.