
Da oggi, se leggete questo articolo, provate a usare https://www.qwant.com
Il nuovo motore di ricerca nasce dalla semplice constatazione che tutto ciò che cerchiamo online passa attraverso Google e il suo motore di ricerca. E questo nonostante stia diffondendosi sempre più l'abitudine a muoversi online con i servizi di ricerca offerti da altri colossi tecnologici, proprietari di piattaforme più o meno chiuse, come Facebook e Amazon.
Prima di pensare alla SEO bisogna pensare al proprio business.
Il problema è che il predominio di Google Search permette ai suoi algoritmi di farci vedere quello che vuole e di farci raggiungere solo una parte di tutte le innumerevoli risorse disponibili tramite il Web. Google agisce in un regime di quasi completo monopolio e per di più lo consolida grazie alla quantità di dati che raccoglie su ogni utente e al suo utilizzo per personalizzare le risposte.
QWANT è stato pensato in modo diverso. Non acquisisce alcune informazione personale, le risposte non sono filtrate e non mirano a vendere alcunché. Anche QWANT vivrà di pubblicità ma sarà non mirata e non personalizzata. Un approccio che limiterà i guadagni (12 euro per utente all'anno contro gli 80 di Google) ma renderà la vita più soddisfacente agli utenti.
Il motore di ricerca francese è ora disponibile anche in lingua italiana e permetterà di accedere ad archivi fin qui irraggiungibili attraverso Google.
Il progetto dell'imprenditore francese non è il primo a tentare la competizione con Google Search ma forse il primo a puntare su spazi territoriali globali e a farlo giocando la carta dell'intelligenza artificiale e con quasi duecento dipendenti. Non è detto che QWANT riesca a battere Google Search in Europa ma se lo facesse sarebbe un buon viatico per altri startupper disponibili a investire in tecnologia con una visione e prospettive europee. Il successo potrebbe servire anche a ridefinire le regole che oggi governano la rete e che rendono vincente il modello di Google. Un modello che in Cina ha comunque dovuto sottostare alle regole di uno stato che ha fatto di tutto per favorire le iniziative locali. Nel caso di Google con Baidu.
L'Europa è sicuramente in ritardo ma QWANT rappresenta un buon punto di partenza così come lo è OTTO, l'alternativa tedesca ad Amazon.