
A guardare il panorama degli annunci tecnologici di autunno ciò che colpisce è quanto molte aziende che sembravano essere focalizzate prevalentemente su piattaforme software siano al contrario interessate a quelle hardware. Aziende come Apple, da sempre legata all'hardware, e Microsoft ma anche Google e Facebook. Molte di queste aziende arrivano alle nuove scadenze autunnali con annunci che nascono da acquisizioni fatte negli anni e partnership scelte appositamente per il loro potenziale contributo nella produzione di nuovi dispositivi hardware.
Il mondo tecnologico è nella realtà sempre più dominato dal software, dagli algoritmi e dai servizi. Da dove deriva allora l'interesse grande per l'hardware? La risposta più semplice è che attraverso il dispositivo hardware i produttori credono di potere avere un controllo maggiore del consumatore e utente finale. Un'altra possibile spiegazione sta nella scelta dei produttori di occupare aree sempre più ampie di mercato per generare nuove opportunità di profitto da rubare alla concorrenza e così estendere il proprio dominio e conquistare la leadership del mercato.
Le piattaforme hardware servono anche per costruire piattaforme ed ecosistemi completi in grado di combinare e integrare insieme, in un'unica proposizione, hardware, software e servizi creando dei flussi continuativi di guadagno oltre che di fidelizzazione della clientela. Non è un caso quindi che anche aziende come Facebook pensino all'introduzione di dispositivi hardware agli inizi del prossimo anno o che Google si prepari all'annuncio di nuovi modelli del suo smartphone Pixel nel tardo autunno di quest'anno. Peccato che la competizione si sia ormai ridotta a una partita di calcetto fra un numero limitato di giocatori.