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Apple Watch: non basta essere un prodotto di qualità!

Apple Watch: non basta essere un prodotto di qualità!

05 Marzo 2016 Redazione SoloTablet
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Le caratteristiche tecnologiche e funzionali di Apple Watch sono considerate da molti uniche e di qualità rispetto ai prodotti della concorrenza. Non bastano però a garantirne il successo commerciale e a conquistare il gradimento dei consumatori, forse perché oggi pochi di loro hanno realmente bisogno di un orologio o di un altro gadget tecnologico da portarsi appresso. I prodotti della concorrenza continuano però a crescere (70%) mentre le vendite di Apple Watch languono con un risicato +5%. Un altro segnale non eccezionale per un Brand che è molto più della somma dei suoi prodotti ma sui quali è fondato il suo successo commerciale e aziendale.

Nel momento del suo massimo splendore Apple deve fare i conti con segnali non porpiamente entusiasmanti. Le vendite di iPad sono crollate, quelle di iPhone si sono arenate e quelle di Apple Watch crescono a livelli minimi e non certo previsti per un prodotto wearable considerato da tutti di elevata qualità.

Il prodotto indossabile di Apple deve sicuramente misurarsi con consumatori sempre più dipendenti dal loro smartphone che fa loro anche da orologio e probabilmente poco interessati a portarsi appresso un altro gadget tecnologico. Inoltre dispositivi come lo Watch dipendono fortemente dalla vicinanza di un iPhone di ultima generazione per il suo funzionamento e per esprimere tutto il suo reale potenziale. Molte applicazioni dello Watch poi sono semplici duplicazioni e adattamenti di APP già disponibili su smartphone.  Questi elementi di criticità non sono di scarso valore. Indicano che il consumatore non intravede ancora quali siano i reali vantaggi e benefici del prodotto e non trova le reali motivazioni per un suo acquisto. Il prodotto è percepito come non essenziale e questo spiega come, passato l’entusiasmo iniziale dei fan disposti a sperimentare subito qualsiasi nuovo prodotto di Apple, le vendite si siano fermate e con esse è calato anche l’interesse dei consumatori o la loro ricerca di prodotti simili ma meno costosi e più specializzati.

I limiti dello Watch sono anche intrinseci alla tipologia del dispositivo. Non è un iPod con la sua capacità di offrire benefici reali a chi lo utilizza e non è un iPad in termini di funzionalità e vantaggi operativi. Qualsiasi cosa viene offerta dallo Wartch può essere ottenuto anche da un iPhone o da orologi intelligenti meno costosi. Non c’è nulla di specifico che lo renda unico o speciale. Il fatto che abbia avuto un immediato successo e abbia trovato un numero elevato di consumatori disposti a provarlo non significa nulla, soprattutto per la storia futura del dispositivo. Anche l’iPhone ha un numero elevato di acquirenti ma ciò non comporta automaticamente che tutti aggiornino il modello da essi acquistato a quelli successivi, neppure se il modello nuovo è un iPhone 6.

C’è da scommettere che Apple non abbandonerà il mercato degli wearable e potenzierà il suo Watch tarsformandolo sia in termini tecnologici sia funzionali e applicativi. I modelli prossimi venturi saranno probabilmente più indipendenti rispetto all’iPhone e più capaci di fornire al consumatore un servizio, di qualità, superiore e univoco e tale da giustificare una decisione di acquisto. Come conseguenza le vendite sono destinate ad aumentare e a farlo con percentuali ben diverse da quelle risicate attuali. Nessuna delle prossime iterazioni del prodotto garantirà però la sostituzione di altri dispositivi con lo Watch. Non potrà farlo perché Apple non ha e non avrà alcun interesse a cannibalizzare altri prodotti e in particolare l’iPhone. Viene meno di conseguenza una motivazione forte di acquisto che non può non avere effetti commerciali.

E se al contrario la strategia di Apple fosse proprio quella di puntare su nuove tipologie di iPhone nella forma di dispositivi non solo mobili ma anche indossabili. Se le funzionalità sono le stesse, a fare la differenza rimarrebbe la dimensione del display. Il che significa che in futuro la scelta dell’uno o dell’altro prodotto potrebbe essere fatta sulla base dei bisogni legati al display. Il futuro in questione non è però così vicino. L’evoluzione verso l’indossabilità dei dispositivi mobili attuali richiederà ancora qualche anno e la destinazione, per il momento, non è nota.

Nel frattempo la competizione può essere giocata commercialmente con politiche di prezzo diversificate, con l’obiettivo di soddisfare bisogne di audience diverse per geografia e capacità di spesa. Un cambio di strategia dei prezzi è suggerita a Apple anche dall’aumentata presenza distributiva del prodotto nel mondo e nello stallo che hanno in ogni caso subito le vendite. Non è detto che Apple riveda però la sua strategia. Gli annunci in arrivo durante il corso di quest’anno sveleranno quali siano le direzioni intraprese  da Apple nel mercato delle tecnologie indossabili e quali saaranno le novità per l’Apple Watch.

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