
I primi visori per realtà virtuale sono ormai disponibili sul mercato. Dal 29 marzo è in vendita Oculus Rift, il visore realizzato con un investimento di Mark Zuckenberg, il padrone di Facebook, mentre un mese prima era uscito UTC Vive, le cui prime 15.000 unità sono state vendute nell'arco di pochi minuti nonostante il prezzo si aggirasse attorno agli 800 dollari. Sembra insomma che sia esplosa la febbre della realtà virtuale, e del resto non ci sorprende. Sono moltissime le applicazioni di questa tecnologia che potrebbe davvero cambiare il mondo.
La lotta per conquistare questo nuovo terreno tecnologico non si gioca solo sull'hardware, ma anche sui contenuti. Sono diverse e variegate le strategie dei colossi hi-tech in questo campo. Google naturalmente è stata tra le prime a muoversi, realizzando un visore low-cost che si chiama Cardboard e che, al prezzo di soli 20 dollari, permettere di fare delle piccole esperienze di VR semplicemente con un cellulare. Sono già più di 1000 le app realizzate per questo sistema e sono tantissimi anche i video presenti su YouTube. Microsoft ha fatto un accordo con Oculus per utilizzare il visore per la Xbox One, puntando quindi sull'applicazione ludica della realtà virtuale. Anche Samsung ha creato il proprio visore, il Gear VR, anch'esso realizzato in collaborazione con Oculus, che però funziona solo con gli ultimi smartphone Samsung Galaxy.
Per ora sembra che la VR abbia un interesse di mercato soprattutto per quanto riguarda i giochi e l'intrattenimento. Nei prossimi mesi uscirà la PlayStation VR e di recente anche diverse aziende del mondo del gaming hanno cominciato a realizzare dei casinò in realtà virtuale. Ma sono molte anche le aziende hanno già cominciato ad esplorare altri campi.
Ad esempio, come racconta un articolo su Tom's Hardware, Ikea ha lanciato ua sua app per realtà virtuale che permette di aggirarsi tra i prodotti senza muoversi da casa propria. L'app è disponibile per HTC Vive ed è scaricabile gratuitamente. La grande corporation svedese ha quindi voluto scommettere sulle potenzialità della VR del mondo dello shopping online, pronosticando un futuro in cui si potrà passeggiare tra gli scaffali di un negozio in modo virtuale e si faranno acquisti senza doversi recare attivamente da nessuna parte. Inutile dire che per un'azienda che ha bisogno di spazi espositivi molto ampi, come Ikea, questo ridurrebbe enormemente i costi e sarebbe un gradissimo vantaggio.
La realtà virtuale promette anche di cambiare il turismo, regalando esperienze esotiche senza doversi muovere affatto. La vera applicazione di questa tecnologia in campo turistico non dovrebbe essere quella di trasformarci in viaggiatori virtuali sul nostro divano – un futuro davvero molto triste – ma di permetterci di dare un'occhiata a un luogo per poi decidere se è la meta che cerchiamo. British Airways ha di recente realizzato un video in VR in cui gli spettatori possono lanciarsi in un road tour degli Stati Uniti, viaggiando tra New York e la California, all'insegna del motto “Try before you fly”. Invece di sostituire il viaggio, dunque, la realtà virtuale dovrebbe anzi promuoverlo.
Molto interessante è anche il discorso sulla realtà aumentata, una tecnologia che non richiede un hardware particolare e che viene già utilizzata in applicazioni molto utili. È il caso ad esempio del manuale in realtà aumentata realizzato da Hyndai (ecco un video in cui si può vederlo in azione), grazie al quale, usando il proprio cellulare, è possibile scoprire tutto della propria auto e compiere piccole azioni di manutenzione senza dover affrontare un manuale cartaceo di centinaia di pagine.
È difficile dire se la realtà virtuale avrà un grande impatto sulle nostre vite nei prossimi anni, ma quello che è certo è che questa nuova tecnologia ha le potenzialità per entrare nella nostra quotidianità, dal modo in cui facciamo shopping al modo in cui giochiamo a un video gioco.