Non c’è tempo per la fretta: i pensieri e la vita di un contadino che non conosce lo smartphone, il computer e il conto in banca, non per snobismo ma, semplicemente, perché non li considera necessari: nelle parole di Felice non c’è retorica, né nostalgia, né finzione, solo acquafresca e quella sapienza che nessuna scuola può insegnare.
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