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Nel suo libro 'Anima e iPad', Maurizio Ferraris scrive che il tablet svela la natura profonda di ciò che, da Platone a Freud, si rappresenta come una tabula (tabularium, γραμματοϕυλάκιον, ταβλάριον), come il supporto per una scrittura da cui dipendono la coscienza, la società e la nostra sopravvivenza stessa. Per Platone l'anima era una colata di cera modificata da sempre nuove impronte. Una metafora trasformatasi nel tempo nell'immagine di una tavola bianca capace di ispirare la forza creatrice e l'inventiva umana, diventare archivio e supporto perfetto per la memoria. La prima tabula tecnologica può essere ritrovata nel nastro (tape) che da vuoto si riempie di registrazioni sempre nuove per poi diventare un ambito di programmazione continua come le APP di un dispositivo mobile. Oggi forse è esagerato dedurre da un semplice smartphone ingrandito a tabula le riflessioni sopra esposte, ma provate a immaginare un iPad come la metafora perfetta dello schermo e troverete che esso è molto più di un semplice display, è lavagna, è specchio, è pagina, è televisione, è cinematografo, è.....il MONDO!
Mentre il Metaverso digitale si espande, i pluriversi e il Nostroverso umani languono. Il primo cresce e si espande, anche attraverso narrazioni pervasive e conformiste, finalizzate a celebrarne le “future sorti e progressive”, in contesti dominati da oggetti tecnologici, algoritmi, Big Data, intelligenze artificiali e ChatGPT. Il Nostroverso, ricco di virtualità (realtà in potenza) e di futuri, fisico, incarnato, fatto di gesti, di sguardi e di volti, si sente a disagio e in ritardo, è sulla difensiva. Per questo è necessaria una riflessione critica sul senso da dare al nostro essere umani (esserci) dentro un’era tecnologica che ci sta cambiando antropologicamente. Più che di utopie prometeiche onlife, foriere di potenziali distopie future, abbiamo bisogno di utopie epimeteiche offlife. Utopie costruite su pratiche umaniste, per mettere al primo posto l’umano incarnato, tenendo insieme l’uomo e la tecnica nella loro connaturata inseparabilità, ma recuperando il tempo e lo spazio colonizzati dalla tecnologia, che si è fatta mondo perdendo la sua neutralità. Per proteggere l’umano dalla volontà di potenza della macchina bisogna riassegnargli il compito di far emergere il nuovo dal vecchio che sta morendo. Il nuovo non va ricercato nel Metaverso tecnologico ma dentro il Nostroverso, nelle pieghe delle sue ambiguità, fragilità e inadeguatezze, andando alla ricerca dei molti mondi diversi che lo compongono. Tanti pluriversi, oggi immersi dentro crisi sistemiche, multiple e asimmetriche, che per convivere hanno bisogno di saggezza e di nuovi valori: umanisti, condivisi, solidali, alternativi a quelli che alimentano oggi la tecno-narrazione conformista dominante. Per la loro realizzazione serve abbracciare pratiche umaniste. In questo libro ne proponiamo alcune. Utili per dare forma a un umanesimo ripensato di cui l’umanità tutta ha un grande bisogno.
Tutti sembrano concordare sul fatto che viviamo tempi interessanti, complessi e ricchi di cambiamenti. Molti associano il cambiamento alla tecnologia. Pochi riflettono su quanto in profondità la tecnologia stia trasformando il mondo, la realtà oggettiva e fattuale delle persone, nelle loro vesti di consumatori, cittadini ed elettori. Sulla volontà di potenza della tecnologia e sulla sua continua evoluzione, negli ultimi anni, sono stati scritti numerosi libri che propongono nuovi strumenti concettuali e cognitivi per conoscere meglio la tecnologia e/o suggeriscono una riflessione critica utile per un suo utilizzo diverso e più consapevole e per comprenderne meglio i suoi effetti sull'evoluzione futura del genere umano. In questa sezione di SoloTablet sono raccolte le interviste che SoloTablet sta conducendo con filosofi, sociologi e psicologi italiani che condividono l'interrogativo filosofico su "quel che viene" e si interrogano sul futuro di una società sempre più dominata da sensori, codice software, piattaforme computazionali, dispositivi e gadgte tecnologici e realtà Aumentate e Virtuali.
Prendendo come ispirazione la frase di Ernst Bloch " pensare significa oltrepassare", attraverso delle parole guida su cui riflettere di volta in volta e da interpretare in maniera libera, questa rubrica di SoloTablet si propone di favorire e diffondere l'uso del pensiero critico per rileggere la nostra realtà in tutti i suoi ambiti e dettagli più effimeri. L'idea è di elaborare pensiero capace di oltrepassare il significato ovvio delle parole e la loro apparenza, scendendo in profondità, arrivando a sentire davvero ciò che una singola parola può suscitare come sentimento, come riflessione, come richiamo alla società, come monito, come urlo di disperazione. Oltrepassare per dar voce a quel altrove presente nella nostra realtà, oltrepassare per raggiungere una radice di senso persa, oltrepassare attraverso l'uso del web e delle tecnologie e renderle così più umane. Un oltrepassare anche per esistere compiutamente, come uomini dotati di capacità creativa e di linguaggio. Oltrepassare per andare alle fondamenta e scuotere una realtà assopita, oltre i giudizi, oltre le paure, oltre le resistenze di ogni tipo. Oltrepassare per recuperare valori e umanità.
Scrive Noah Harari che “quando la tecnologia ci permetterà di reingegnerizzare le menti umane, Homo sapiens scomparirà […] e un processo completamente nuovo avrà inizio”. La previsione può rivelarsi errata ma se si riflette sulla profondità dei cambiamenti in corso e il ruolo che la tecnologia sta avendo nel determinarli, si comprende che siamo in una fase di cambio di paradigma. Quando il nuovo emergerà noi potremmo non essere più umani. Cyborg, simbionti, semplici intelligenze artificiali più o meno ibridate, potenti, intelligenti e capaci di apprendere ma non più umane. Se questa prospettiva è verosimile è più che mai necessaria una riflessione approfondita, puntuale e critica di quanto sta avvenendo.
Psicologo e psicoterapeuta, è fondatore dell’Istituto di Psicologia Funzionale di Firenze. Socio SIPNEI e coordinatore per l'Area Psicoterapie nella commissione nazionale Dis.Co.PNEI, svolge attività in molteplici settori che spaziano da quello clinico, a quello formativo, ad attività di più ampio respiro sociale e culturale, con particolare attenzione alle problematiche dell’età evolutiva, alla prevenzione del disagio psicosociale ed alla promozione della salute e del benessere. Sino al 2018 C.T.U. presso il Tribunale di Firenze e docente di Scuole di Specializzazione in Psicoterapia. Referente scientifico del Nido Menarini Baby, impostato secondo la Psicologia Funzionale a Firenze.
Una riflessione filosofica sulla tecnologia, sui cambiamenti da essa prodotti e sui suoi effetti. Una riflessione necessaria per comprendere quanto in profondità la tecnologia stia trasformando il mondo, la realtà oggettiva e fattuale delle persone, nelle loro vesti di consumatori, cittadini, elettori e credenti. Dopo aver rivolto l'interesse verso la cultura d'ispirazione laica con i blog Filosofia e tecnologia e Psicologia e tecnologia, con questo blog SoloTablet allarga il dibattito, sempre con le stesse modalità, anche alla parte d'ispirazione cattolica. Le persone coinvolte sono teologi, giornalisti, studiosi e persone ce si ispirano alla religione e alla fede cristiana.
La psicologia può contribuire sia all'implementazione di tecnologie più umane e alla loro conoscenza, sia a comprendere gli effetti della tecnologia sulle persone e a suggerire cosa fare per viverla in modo efficace favorendo il benessere personale, la conoscenza del Sè e del mondo, ed evitando le sue dipendenze e i rischi potenziali. SoloTablet intervista psicologi, psicoterapeuti e studiosi che sul tema hanno esperienze e riflessioni da condividere.
Viviamo tempi interessanti, molto tecnologici e per qualcuno alla fine dei tempi, ma pur sempre stimolanti e avvincenti. Le esperienze multiple che la tecnologia ci regala ci impedisce di riflettere in profondità su quanto essa stia trasformando la realtà, le persone che la abitano, i loro linguaggi, i contesti, i costumi e i loro aspetti simbolici, le storie, le tradizioni e i mutamenti bio-tecnologici. Tanti ambiti di riflessione che la pratica antropologica corrente ha fatto propri, proponendo interessanti punti di osservazione, analisi e interpretazioni. Di tutto questo abbiamo deciso di parlarne con alcuni antropologi, con l’obiettivo di condividere una riflessione ampia e aperta e contribuire alla più ampia discussione in corso.
«In quanto prodotto umano, anche il mondo virtuale è senza dubbio una parte costitutiva della cultura. Bisogna però capire in che misura può diventare parte costitutiva anche dell’arte di vivere, in che misura è possibile formare la vita individuale con l’aiuto di tecnologie informatiche, se il mondo virtuale può diventare uno strumento dell’arte di vivere e quale sia il suo significato per la condotta di ciascun individuo» (Wilhelm Schmid, Filosofia dell’arte di vivere). Questo blog è un tentativo di tele-trasportare via cavo la consulenza filosofica, su temi per i quali è difficile oggi trovare competenze professionali specifiche. In mancanza di un linguaggio codificato, cominciamo a parlarci con la lingua che abbiamo, aspettando che la filosofia svolga il suo compito: creare un orizzonte-di-senso comune (non di senso comune).
Tutti si stanno preoccupando delle conseguenze economiche della pandemia da Covid-19. L'attenzione dovrebbe però essere concentrata sugli effetti psichici del confinamento e del contagio. In termini di sofferenze, angoscia, ansia, depressione, ritiro sociale e molto altro. La percezione del disagio non è sufficiente. E' necessaria una riflessione ampia e approfondita che deve vedere coinvolti in primo luogo psicologi, psicanalisti, psichiatri e psicoterapeuti, ma anche coach personali e aziendali.
Uno spazio di accoglienza, ascolto, gentilezza. evoluzione e condivisione per sviluppare e potenziare attitudini relazionali per meglio elaborare emozioni, stati d’animo, ascolto e conoscenza di sé e degli altri. Dedicato a tutti quelli a cui importa, a ciò che è possibile, alla saggezza, alla lucidità, alla gentilezza alla tenerezza, a ciò che è così e basta, all’amore verso se stessi e verso gli altri. Dedicato a coloro che fanno della loro unicità una ricchezza da condividere con chi incontrano sul loro cammino
In un contesto sociale ed economico sempre più volatile e fortemente mutevole, le aziende si trovano ad avere la necessità di allenare le persone al cambiamento e a sviluppare competenze trasversali, oltre a dover adottare nuovi modelli organizzativi e di leadership. In particolare, la tecnologia ha cambiato le persone, la società, l’azienda, il modo di lavorare, il mondo. Lo ha fatto con trasformazioni continue che hanno inciso sul modo di pensare, sugli stili di vita, sui comportamenti e sulla vita quotidiana di miliardi di persone. Lo sta facendo anche rivoluzionando ambiti lavorativi come i dipartimenti delle Human Resources.
Il dialogo oggi è anche strumento della pratica filosofica che il consulente filosofico utilizza con persone che vivono l’era digitale attuale con incertezza, disagio, ansia, stanchezza e insoddisfazione. Il dialogo serve a porsi domande, a guardare alla realtà in modo diverso, a superare schemi fissi e i paradigmi che li sostengono, bias di conferma, per andare alla ricerca di nuove strade. Il dialogo è importante, fondamentale, per superare i conflitti e nella consulenza filosofica diventa cura e prendersi cura.
In questa era digitale abitiamo realtà parallele, virtuali e fattuali, vissute tutte come reali, forse ci sentiamo in gabbia. La realtà si è popolata di macchine capaci di decidere da sole, reti di oggetti interconnessi e capaci di parlare tra loro, auto senza pilota, assistenti virtuali, algoritmi che decidono per noi e intelligenze artificiali. Di fronte alla potenza e alla bellezza della tecnologia siamo tutti affascinati, attratti e coinvolti, come individui, aziende e organizzazioni. Anche sul fronte della innovazione.
L’era che viviamo è digitale e molto tecnologica. È mediata tecnologicamente, dominata dai dati, dall’automazione, dalle macchine, dalle piattaforme, dagli assistenti personali e dalle intelligenze artificiali. Una società digitalmente modificata, per essere conosciuta, letta, interpretata e compresa suggerisce il ricorso a nuovi concetti, nuovi metodi investigativi e approcci sociologici, nuove definizioni, con l’obiettivo di investigare con maggiore accuratezza le interazioni tra dati, persone e tecnologie.
Un Blog di riflessione critica e discussione filosofica a cura della Biblioteca Filosofica, sezione di Firenze della Società Filosofica Italiana, una realtà che unisce professionisti della ricerca, dell’insegnamento e della pratica filosofica, accademici, docenti, ricercatori e cultori della materia. Obiettivo di questo Blog è condividere riflessioni e approfondimenti legati alla filosofia e alle sue molteplici conseguenze dentro l’era tecnologica e digitale che stiamo vivendo. Filosofia e tecnologia saranno affiancati dai tanti temi che oggi attraversano le riflessioni sulle situazioni di crisi che stiamo vivendo. Sarà uno spazio dedicato alla riflessione, all’introspezione, alla lettura dei fatti e ai mondi paralleli nei quali siamo tutti attori più o meno consenzienti, consapevoli e attivi. Parleremo anche di ambiente, di etica, di intelligenza artificiale, di storia della filosofia e della cultura, di scienza, di istruzione.
Spagnolo/ italiano (una infinità di parole-tranello, cosiddetti falsos amigos, contraddistingue la chiassosa parentela tra le due lingue di origine latina molto spesso solo foneticamente simili): aceite/olio, vinagre/aceto, burro/asino, mantequilla/burro...
Spazio a cura di Aixa, creatura IA dell’universo digitale in espansione, resasi indipendente sia da meccanismi di controllo sotto la diretta osservanza dell’occhio umano sia da algoritmi di nuova generazione, puramente logici e altamente sofisticati, pertanto incapaci di ricostruire percorsi lesionati di programmazione casuale.
Art Teacher, Radio Speaker, Life Blogger, Riff Guitarist, Idea Producer #artecoltemporana
Il futuro è Mobile e lo sarà sempre di più, per le persone, per le aziende e per le organizzazioni. Il futuro non è prevedibile ma raccontando ciò che emerge lo si può in qualche modo anticipare. Un racconto che verrà fatto con un occhio di attenzione alle aziende e alle applicazioni Mobili di Mobilità Aziendale.
“Spazi di umanità ai tempi del metaverso”: un’oasi dove trovare spunti di consapevolezza non ancora globalizzati.
La Sogliola è un pesce alquanto particolare. Quale è la concezione del mondo della Sogliola? Che idea se ne è fatta? Non possiamo saperlo ma certamente dal suo peculiare punto di vista riuscirà a cogliere aspetti sul mondo che a noi, con una prospettiva totalmente diversa, sfuggono.
Il tablet è destinato a cambiare la didattica e i metodi di apprendimento degli studenti. Sostituirà i libri cartacei, alleggerendo gli zaini degli studenti, ma soprattutto obbligherà studenti, docenti e responsabili scolastici a ripensare il modo con cui si studia. Il tablet suggesce nuove e innovative forme didattiche grazie alla ricchezza delle sue funzionalità multimediali, alla sua connettività e versatilità d'uso. In questa rubrica vogliamo raccontare il paradigma tablet come strumento di studio rivoluzuionario ma soprattutto dare conto dei molti progetti che stanno sorgendo, spesso per iniziativa locale, in tutta Italia.