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Scuola e tecnologia [19] - Impegnato a aprire a tutti l'accesso alle nuove tecnologie
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L'impegno è quello di Massimo Cingerle, professore presso I.C. Statale di Sovizzo, intervistato da SoloTablet. E' un impegno che parte dalla considerazione ce ad oggi le nuove tecnologie sono ancora riservate ad una nicchia di privilegiati. Una lettura interessante e condivisibile perchè il digital divide è in molti casi collegato alle elevate disuguaglianze eistenti e che toccano anche la scuola, le famiglie e molti ragazzi.
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Scuola e tecnologia [20] - la scuola si cambia insieme agli alunni
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Ventesima intervista di SoloTablet sul tema tescnologia a scuola. A raccontaci la sua esperienza e visione è stata Chiara Ferronato, sostenitrice della modalità BYOD (Bring Your Own Device) a scuola, estesa anche agli alunni. La scuola è vittima di una burocrazia ma anche di rigidità e nozionismo. La tecnologia può contribuire al rinnovamento e a far emergere nuove competenze.
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Serve un piano di formazione sull'utilizzo critico delle nuove tecnologie per i docenti - Scuola e tecnologia [21]
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SoloTablet intervista Roberto Sconocchini, insegnante elementare da tempo impegnato nel promuovere l'introduzione delle nuove tecnologie difitali a scuola e a produrre informazioni e conoscenze per facilitare un utilizzo critico della tecnologia nella didattica. Attraverso il suo blog raccoglie e mette a disposizione dei colleghi documentazione teorica, informazioni, materiali e racconti utili a conservare la memoria di quello che viene fatto e a permettere la replicabilità delle buone pratiche.
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Dalle nuove tecnologie non possiamo più prescindere. Scuola e tecnologia [22].
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Alla ventiduesima intervista su Scuola e Tecnologia incontriamo Margherita Rabaglia, Dirigente Scolastico dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “Carlo Emilio Gadda” di Fornovo di Taro (PR). Una lunga intervista che racconta un'esperienza e evidenzia le problematiche della didattica per una scuola digitale in termini di ridefinizione della progettazione, cambiamento delle logiche di valutazione e riconsiderazione della variabile tempo.
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Scuola e insegnanti vogliono cambiare ma gli ostacoli sono ancora numerosi [intervista 23]
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Nella sua iniziativa volta a dare la parola agli insegnanti, SoloTablet ha incontrato Nicoletta Farmeschi, insegnante della scuola primaria L.Santucci di Castel del Piano. Ne è uscita una fotografia illuminante della situazione della scuola, delle sue contraddizioni ma soprattutto del tanto enusiasmo e amore che alla scuola e all'insegnamento dedicano molti insegnanti che, al passo con i tempi teconologici, vogliono provare a cambiare. Magari poco per volta, ma a cambiare.
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Attenzione alla sostituzione integrale dei testi e alla superficialità del sapere [24]
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Le voci degli insegnanti raccolte da SoloTablet insistono sulla necessità dell'innovazione scolastica ma evidenziano anche spunti di riflessione non banali come quelli sottolineati da Luca Giancarli nell'intervista che pubblichiamo. Argomento sicuramente provocatorio per molti di coloro che operano all'interno della scuola è la scarsa propensione dei docenti a rinunciare alla didattica tradizionale o a metterla in discussione, perchè non sembrano in grado di cogliere le prospettive di crescita e di arricchimento legate alle nuove tecnologie.
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L’insegnante si limita a dare dei consigli di lettura, il vero insegnante diventa il libro di testo adottato [25]
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Le nuove tecnologie vanno usate quando permettono un reale potenziamento dell’attività didattica, non per moda o per esibizione. LIM, tablet ed altri strumenti vanno utilizzati in questo senso; non devono essere utilizzati nei casi in cui le metodologie tradizionali si dimostrano ancora al momento più efficienti. A sostenerlo è il Prof. Leonardi Fratini, intervistato da SoloTablet. Una intervista interessante, si parla poco di tecnologia e molto di didattica.
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#Labuonascuola: una legge che non serve a ripensare la formazione
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Tutta l’attenzione della riforma della scuola di Renzi è centrata sul troppo potere assegnato ai presidi, sui sussidi alle scuole private e sulle assunzioni dei precari. Scarsa è l’attenzione sul tema principale: come ripensare la formazione nell’era digitale e tecnologica. Una disattenzione voluta, una incapacità politica, una narrazione mediatica incompleta o un problema generazionale e di conoscenza?
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Più che presidi manager servono insegnanti capaci di Eros!
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A dirlo è Edgar Morin! Mentre in Italia la politica interviene sulla scuola come un amministratore delegato lo fa sull’organizzazione dell’azienda che gestisce, è uscito in Italia l’ultimo libro di Edgar Morin ‘Insegnare a vivere, manifesto per cambiare l’educazione’. Un testo sulle tracce dei libri precedenti ‘La testa ben fatta’ e ‘I sette saperi necessari all’educazione del futuro’.
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Innovare la scuola: missione entusiasmante e impossibile?
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Di innovare la scuola tutti ne parlano ma pochi sanno di cosa si tratti. Tutti vogliono cambiare la scuola ma poi finiscono per replicare il già fatto. Tutti sono interessati a una scuola 2.0 capace di sfruttare al meglio le novità della rivoluzione tecnologica in corso ma pochi hanno capito veramente come farlo. Nel frattempo gli studenti continuano a scaldare i banchi di scuola e a giocare con i loro smartphone in classe.
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