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Anno scolastico 2015/2016: un anno di cambiamento o di resistenza?
Cambiamento e resistenza non sono termini riferiti alle vicende politiche e alla tanto avversata riforma della #buonascuola. Il riferimento va al ruolo che la tecnologia può avere nella scuola italiana nell’aiutare docenti e studenti a trarre maggiore vantaggio dalle loro esperienze didattiche e di apprendimento. Il cambiamento se ci sarà avrà bisogno di grandi investimenti, grande disponibilità e ancor più grande capacità adattativa.
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Risorse condivise per insegnanti e studenti
Nato nel 2006, TeachersPayTeachers.com è un portale per insegnanti alla ricerca di materiali e risorse utili alle loro attività. E' anche un marketplace, uno spazio virtuale nel quale condividere con altri colleghi i propri lavori, lezioni e elaborati. Il portale è un luogo virtuale nel quale vendere e comperare oggetti e prodotti ma anche confrontarsi tra colleghi per verificare la validità di idee, risorse, programmi e metodologie.
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La legge sulla BuonaScuola e il silenzio che ne è seguito
La cosa che colpisce di più, dopo l'approvazione della legge della BuonaScuola in parlamento, è il silenzio attonito e rassegnato che si è impossessato di tutti coloro che a questa legge non hanno mai creduto. La legge mira a stravolgere in modo radicale la scuola italiana per migliorarla. Che ci riesca è cosa dubbia, di certo non succederà in silenzio, in modo autoritario e gestito dall’alto. Per ora però domina l’incredulità e...il silenzio!
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CAMBIARE LA FORMA MENTIS
Cambiare la forma mentis: è questo che mi sono proposta iniziando “l'avventura digitale” poco più di due anni fa. Il docente non è il detentore della conoscenza che va riversata negli alunni: ormai questa sembra un'idea comunemente accettata eppure il modo di insegnare non sembra averne risentito.
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Inascolatati prima della legge sulla scuola, gli insegnanti devono continuare a fare proposte
Nel corso del 2015 Solotablet ha intervistato 25 insegnanti. Obiettivo dell'iniziativa era di favorire lo scambio di idee tra insegnanti e scuole sulla scuola digitale e sulle nuove tecnologie viste come strumenti didattici e di apprendimento. Lo scopo era di favorire maggiore visibilità alle idee, agli insegnanti e alla scuola in un momento di cambiamenti e incipienti rivoluzioni. Grazie a queste interviste il portale si è arrichito di idee e conoscenze e chi lo visita di sollecitazioni e suggestioni utili a riflettere sulla scuola e il suo mondo.
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La scuola senza educazione e i rischi della scuola 2.0
Segnaliamo il libro appena uscito nelle librerie di Adolfo Scotto di Luzio dal titolo Senza educazione. E' un libro a tesi che presenta idee non necessariamente cndivisibili da tutti ma che ha il merito di condividere e suggerire alcune riflessioni sull'uso delle nuove tecnologie nella pratica didattica della scuola italiana. L'autore si propone di dare la sua risposta alla domanda se le nuove tecnologie fanno bene alla scuola. Le risposte in circolazione sono tante quanti sono coloro che interagiscono con la scuola ma serve una riflessione approfondita a partire da chi la scuola la conosce molto bene, l'insegnante.
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Previsioni 2016: scuola, cultura, educazione
Obiettivo principale dovrebbe essere la cultura ma cosa fare se non ne esiste la domanda? Gli studenti la cultura se la fanno con Internet e i social network e con un semplice click sembrano sapere più di quanto non sappiano gli insegnanti. Ne deriva un consumismo culturale diffuso che rende complicato all’insegnante parlare, imporre la sua conoscenza e autorevolezza, stimolare curiosità e attimi fuggenti. Sarà così anche nel 2016?
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Sulla scuola digitale e i suoi programmi prossimi venturi
Sulle pagine sociali del muro delle facce il Prof. Ferri ha condiviso un testo scritto da Nello Iacono degli Stati Generali dell’Innovazione. Un articolo molto interessante che merita visibilità perché illustra in dettaglio le azioni e i programmi previsti per rendere la scuola italiana sempre più digitale. Nel testo si evidenziano anche potenziali rischi e i problemi da affrontare. La lettura si è offerta ad alcuni spunti di riflessione che condividiamo online.
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La tecnologia non è più un semplice strumento!
La scelta di introdurre in classe nuove tecnologie e prodotti come il tablet è oggetto di grandi discussioni tra favorevoli e contrari. I primi sono sicuramente dei tecnofili convinti che usare le tecnologie in classe possa avere effetti positivi sull’apprendimento. I secondi, anche se non lo sono, vengono classificati come tecnofobi, conservatori e un po’ retrogradi. Gli uni e gli altri discutono spesso sul ruolo che la tecnologia ha nel cambiare la testa dello studente senza arrivare ad alcuna sintesi valida. Forse perché ad essere sbagliato è il merito stesso della discussione.
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Più che il tablet meglio premiare l’immaginazione
L’isola che non c’è esiste e si chiama Waldorf School of the Peninsula. Si trova nella Silicon Valley, il territorio digitale per definizione e il centro del potere tecnologico che ha cambiato le vite di tutti, comprese le loro abitudini, comportamenti e modi di pensare e di apprendere. E’ un’isola strana ma interessante nella quale è bandito l’uso del tablet, dello smartphone e dei display digitali e viene premiata la capacità immaginativa. E’ un’isola in formato scuola e aperta ai figli dei dipendenti, ipertecnologici, delle numerose aziende che popolano la Silicon Valley.
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