
Viviamo tempi di grandi cambiamenti, e anche il mondo dell'information technology ne è influenzato e protagonista insieme. Cloud computing, SaaS ( nella varie declinazioni possibili ), mondo delle APP, tablet ecc. sono tutte novità che si stanno affermando come nuove tendenze e che obbligano produttori, addetti ai lavori e utenti a riflettere sulle conseguenze che ne derivano a livello personale, professionale e aziendale.
Dal punto di vista del Marketing è essenziale comprendere quanto il Mobile, inteso come dispositivi ma soprattutto come attività, sia penetrato in profondità nei comportamenti dei consumatori. Le funzionalità associate al Mobile sono ormai una necessità ( must have ) per tutti i dispositivi hardware quali smartphone, tablet, Chromebook, e non solo ( tutte le cosiddette appliances, le automobili e apparecchiature varie ).
Con il termine Mobile definiamo ormsi un contesto nel quale l'utente può permettersi grazie ai nuovi dispositivi una maggiore mobilità perchè i dati stessi e le applicazioni sono diventati 'mobili'. Sono sempre meno residenti su un dispositivo che ci portiamo appresso (leggero e trasportabile) e sempre più raccolti e organizzati nella nuvola (infrastruttura di cloud computing) e raggiungibili attraverso internet. Grazie alla nuvola, ogni utente può usare il dispositivo mobile preferito e costruirsi una sua propria esperienza utente individuale, favorita anche dalla possibilità oggi esistente di contestualizzare e geolocalizzare informazioni e dati sulla base dei profili di ogni singolo utente.
Il tablet per il marketing e la pubblicità
Questo cambiamento, che sta interessando tutti i dispositivi mobili (leggeri e trasportabili), obbliga il marketing a ripensare e a ridisegnare le attività e le iniziative di comunicazione, promozione pubblcitarie e i processi a loro sottostanti. In particolare il ricorso e la presenza sul Mobile non può più essere soltanto complementare agli approcci e alle iniziative tradizionali ma deve diventare parte integrante e integrata di qualsiasi attività ed iniziativa presente e futura.
L'internet delle cose non è più relegato ai soli computer collegati in rete ma comprende oggetti diversi che partecipano alla rete grazie ad un identificativo unico con cui possono essere trovati, raggiunti, utilizzati e tracciati. Il fatto di poter identificare gli oggetti permette oggi di reggiungere più facilmente i loro utilizzatori andando quindi a personalizzare la comunicazione e la promozione ma anche a cogliere 'il sentiment' giusto e nel posto giusto per tentare di instillare un bisogno e/o l'urgenza della sua soddisfazione. Il consumatore usa telefonini, smartphone e tablet per accedere a sempre nuove informazioni e contenuti, per comunicare con persone anche mentre è impegnato in esperienze di acquisto. Gli stessi dispositivi servono anche a collegarsi ad oggetti diversi quali lettori di codici a barre, tag 2D, rinterfacce e dispositivi grafici e iniziative marketing contestualizzate e geolocalizzate.
Se questa è la realtà, l'industria che produce contenuti digitali deve ripensare e rivedere non soltanto il disegno e i contenuti di una promozione, di una comunicazione o di una pubblicità. Deve cambiare approccio. Il semplice link ad una pagina web non basta più, così come non è più sufficiente sfruttare i molti profili individuali che ognuno si costruisce sui social network per personalizzare la comunicazione. Serve ragionare sull'Internet delle cose e sulla capacità di un numero sempre più elevato di oggetti di collegarsi, interagire e parlare tra di loro.
Al CES (Consumer Electronics Show) che si è tenuto di recente sono stati annunciati/rilasciati quasi 90 nuovi tablet, la maggioranza dei quali disponibili con Android come sistema opereativo, che andranno a confrontarsi e a concorrere con i due protagonisti assoluti fin qui affematisi, Apple e Google. Il confornto non è sulle carateristiche tecnologiche dei dispositivi ma sull'intefaccia utente, sulla facilità d'uso e sui modelli di business che hanno determinato l'integrazione sempre più forte tra device e mercato attraverso il mondo variegato delle APP o applicazioni.
La pervasività dei nuovi device mobili e delle tecnologie con cui sono prodotti obbliga a riflettere sulla condizione umana di un individuo sempre più obiettivo e destinatario di messaggi, informazioni, dati che finiscono per ridurre e condizionare le sue capacità di prestare attenzione e di concentrazione anche quando queste sarebbero necessarie per operare delle scelte e prendere delle decisioni. Il disordine 'mentale' causato dai nuovi media e dai nuovi device è legato anche alla loro mobilità e alla loro presenza costante ovunque l'individuo si trovi. Si riceve e si legge la posta ovunque, le dita sono sempre sulle tastiere per un SMS, un tweet o altre forme di messaggini, sia all'ora di colazione, di pranzo e di cena. Ma questi comportamenti sono messaggi forti per le aziende che sono alla ricerca di farsi spazio e di ridurre il rumore per trovare nuove forme di lingiaggio utili a costruire dialoghi, nuove interazioni e relazioni.
Il cambiamento sta accelerando e per non rimanere indietro a chi opera nel marketing è richiesto uno sforzo maggiore nella proposizione alle aziende di proposte che tengano conto di quanto sta avvenendo nell'economia, nel sociale e a livello individuale a causa della rvoluzione tecnologica in atto e aiutarle ad individuare le molte opportunità finora trascurate o non percepite.
Bibliografie da cui sono stati tratti spunti per l'articolo: Brian Monahan di IPG Media Lab.