
Nel 2014 il mercato del Paese del Dragone contava, da solo, per il 32,3% del totale globale, ma da qui al 2019 il dato scenderà al 23,1%. Il motivo? Altri cavalli imbizzarriti, come l’India, cresceranno a un passo ancora più sostenuto ed eroderanno quote a Pechino.
Ma, forse, non tutto il male viene per nuocere. I consumi all’ombra della Grande Muraglia sono destinati a modificarsi e in parte lo stanno già facendo. Dopo la galoppate degli ultimi anni, la Cina è destinata ad assestarsi, con un mercato ormai maturo e pronto ad affiancarsi alle altre due grandi aree: quella nordamericana e quella europea. Purtroppo, però, il “gemellaggio” porterà anche risvolti negativi, come appunto una crescita decisamente più modesta.I dispositivi che traineranno il comparto per la parte rimanente dell’anno, sia nei Paesi con economie sviluppate che in quelli emergenti, saranno ancora i cosiddetti phablet, vale a dire gli smartphone caratterizzati da display tra i 5,5 e i 7 pollici.
Questa classe di device nel 2015 crescerà dell’84% rispetto all’anno precedente, con i phablet che arriveranno a coprire il 71% delle consegne nel 2019. Protagonisti indiscussi della categoria gli iPhone 6 Plus, che hanno contribuito a focalizzare l’attenzione dei consumatori su questo genere di dispositivi.
Malgrado il successo di Apple, però, lo scenario dei sistemi operativi mobili è destinato a rimanere sostanzialmente immutato., Android rimane saldamente al primo posto con circa l’80% di market share