
Il mercato del personal computer continua a essere in fase di stallo e non sembra essere stato particolarmente aiutato dall’arrivo sul mercato di Windows 10. La nuova versione di Windows ha contribuito ad un ringiovanimento e rinnovamento della base installata ma non ha fatto ripartire il mercato che ha chiuso il 2015 con un segno negativo e un calo di circa il 10%.
Windows 10 alla prova del mercato ha però trovato il gradimento di consumatori che si erano disamorati di Micrsosoft e delle sue strategie e ha dimostrato di essere la migliore piattaforma di sistema operativo Windows introdotta da Microsoft sul mercato negli ultimi dieci anni. Windows 10 ha quasi sicuramente riconciliato IT manager e dipartimenti IT aziendali con Microsoft contribuendo ad alimentare una nuova fiducia nei confronti delle soluzioni Windows come piattaforma applicativa ideale per l’azienda. Probabile quindi che il 2016 sia l’anno nel quale numerose aziende decideranno di aggiornare i loro sistemi client, tenuti a lungo in ibernazione in attesa di una mossa decisiva di Microsoft o perché le soluzioni alternative non venivano percepite come convincenti.
L’arrivo di Windows 10 non ha fatto ripartire il mercato del personal computer e neppure lo farà in futuro. Il mercato è cambiato e non tornerà più indietro, con conseguenze sia nella domanda sia nell’offerta e sui protagonisti del mercato che tenderà sempre più a consolidarsi intorno a pochi produttori come Lenovo, HP e pochi altri. Il mercato non sarà più lo stesso per il ruolo assunto dallo smartphone ma anche dal tablet. Il primo è diventato in modo pervasivo una piattaforma di personal computing a tutti gli effetti, in molti casi andando a sostituire il PC e in altri a rubargli il tempo solitamente dedicato da un utente. Il secondo ha contribuito alla ideazione e implementazione di nuove tipologie di dispositivi, ibridi e convergenti come quelli che hanno caratterizzato il 2015 nella forma di tablet-PC 2-in.1.
Fonte: www.businessinsider.my
Il declino dell’iPad è sintomatico di una tendenza emergente. I dispositivi 2-in-1, ibridi, convertibili, tablet-PC nel 2015 hanno rappresentato uno scarso 10% sulle vendite ttali di PC ma nel 2016 potrebbero diventare la vera sorpresa del mercato. Una conseguenza del successo del nuovo Surface Pro 4 e dell’arrivo sul mercato del Surafce Book che, con il suo fattore di forma, caratteristiche tecnico-funzionali e personalità ibrida ha fatto da apripista ai numerosi dispositivi 2-in-1 che arriveranno. Il mercato al momento non sembra indicare questo successo, le vendite di Surface non sono state tali da far parlare di nuovo fenomeno di mercato, ma la penetrazione lenta dei nuovi dispositivi sembra indicare l’emergere di nuovi comportamenti di acquisto e di una domanda più matura e capace di orientare i bisogni anche in termini di produttività e non solo di consumo di contenuti o divertimento.
I dispositivi 2-in-1, nelle varianti con cui vengono proposti da produttori diversi, danno ai consumatori motivazioni valide e reali per scelte di acquisto diverse e non necessariamente orientate al PC o al tablet. Perché scegliere un iPad se con un Surface è possibile avere il meglio dei due mondi, Tablet e PC, ma soprattutto dotarsi di una piattaforma potente come un PC, dotata dei migliori e più consolidati strumenti di produttività e capaci anche di trasformarsi in un semplice tablet? Con in più la garanzia della completa compatibilità con il mondo PC che probabilmente occupa ancora la scrivania da lavoro o di casa?
Il successo dei dispositivi 2-in-1 potrebbe cambiare anche le strategie di Google. Oggi la sua proposizione è costruita intorno a Android per il mondo Mobile e Chrome per quello PC. Nel 2016 Google potrebbe far convergere le due piattaforme e costruire una proposizione d’offerta interamente costruita intorno a Android ma con le caratteristiche di potenza e di elaborazione di un Chrome. Non è un caso che molti analisti prevedano una proposta in questa direzione da parte di Google già nel prossimo CES di Las Vegas di inizio anno. Il fatto che ci possano essere degli annunci non significa che Google riesca a portare sul mercato nuove tipologie di sistemi prima della fine del 2016. I problemi tecnici da superare per trasformare un sistema operativo Mobile in uno per un desktop sono tanti. E’ comunque interessante che se ne parli e che anche Google sembri interessata al mondo 2-in.1.
Il campo di battaglia, sul quale sono schierate anche le forze di Apple, non è il mercato tradizionale ma quello delle nuove generazioni, non cresciute con Microsoft o Windows, agnostiche nella scelta di sistema operativo e molto più interessate alle funzionalità, alle applicazioni e ai servizi capaci di soddisfare i loro bisogni di persone in perenne mobilità e in costante connessione alla Rete e interconnessione sociale con i loro simili.