
Il fatturato totale della spesa IT per il 2016 si attesterà seocndo Gartner Group intorno ai 3.490 miliardi di dollari con una flessione dello 0.5% rispetto all’anno precedente. E’ una previsione corretta rispetto a quella di inizio anno legata prevalentemente all’incertezza economica e alla fluttuazione delle valute.
La crisi economica ma soprattutto le incertezze determinata su vari mercati da fattori politici ed economici non aiuta la ripresa consistente degli investimenti così come della domanda. La spesa non aumenta e le nuove iniziative tecnologiche ricevono da parte delle aziende budget più limitati. Le aziende intenzionate a ridurre gli investimenti sono poche ma la loro attenzione ai costi ne riduce il valore complessivo.
Nel complesso si evidenzia un spostamento dei servizi dai beni ai servizi. Un trend sicuramente facilitato dalla trasformazione di molte componenti IT in infrastrutture e dalla loro capacità di fornire servizi nelle varie forme legate al Cloud Computing (IaaS, PaaS, ecc.) o al mobile.
Il mercato dei dispositivi (PC, ultramobile, smartphone, tablet, stampanti) è destinato nuovamente al segno negfativo con un calo in valore del 3,7 percento. Le cause sono diverse, dalla saturazione del mercato smartphone alla generica flessione del mondo PC, e variano per aree geografiche del mondo. Incide sul mercato e sulle diversità geografiche l’incertezza economica e la situazione politica contingente delle varie aree geografiche del mondo.
Mercato tecnologico: non tutti nel 2016 hanno vinto!
A crescere, seppure leggermente, è il mercato dei datacenter (+2,1%) mentre dovrebbero ridursi gli investimenti nel segmento dei server, per lo storage e per il segmento mainframe.
Cresce il segmento software con un +4,2% rispetto al 2015, e crescono i servizi IT con un +2,1%. Fattori negativi che impediscono una crescita maggiore sono una adozione più lenta del previsto per Windows 10 e Windows Server 2016 e soprattutto l’incertezza economica in alcuni mercati emergenti chiave.
Flettono del 2 percento anche i servizi di telecomunicazione anche se restano di gran lunga il segmento maggioritario del mercato.