
E' stato reso noto oggi il rapporto dell’Assintel per il 2012. I dati sul mercato della ICT italiana segnano una nuova e preoccupante contrazione. Secondo il report dell’Assintel, infatti, dal 2008 ad oggi si sono persi quasi 3 miliardi di euro; una contrazione complessiva pari al -3,2% quest’anno. Il mercato dell’IT in Italia è tornato ai livelli del 2000 (circa 19 miliardi di euro).
Non tutti i dati sono negativi e alcuni vanno letti con attenzione per cogliere tendenze in atto e nuove opportunitò. Se si guarda ai dati del rapporto nel loro insieme si scopre che a perdere sono i settori dei servizi IT, ( un valore di 8,9 miliardi ma ma con una perdita rispetto agli anni precedenti del 3,8%), e dell’hardware con un -9,4%, che sprofonda maggiormente con un -33,6% nel segmento per PC desktop. Sale però con un +52,1% e in controtendenza il settore dei tablet (valore pari a 600 milioni di euro).
La contrazione sul fronte dell’hardware per PC rispecchia i trend mondiali che vedono oggi molte aziende alla ricerca di nuove strategie e mercati soprattutto nei segmenti di mercato di smartphone, tablet e servizi/applicazioni ad essi associati.
I dati relativi alle nuove tecnologie fanno presagire una ripresa tanto più rapida quanto più allineata coin in trend di crescita dei nuovi mercati. Il software segna un +0,8%, ma il cloud computing presenta, in netta controtenenza rispetto al trend complessivo, una fortissima espansione (+57,8%). Secondo il presidente di Assintel: “Si sta consolidando un processo ancora non evidenziato che ci lascia ben sperare. èE' la nuova IT, legata al web, al cloud, al mobile, che cresce e crea incessantemente nuovi modi di vivere, relazionarsi, fare business“.
Nell'ambito del software segnano un +3,7% la business intelligence di nuova generazione e Process & Content Management con un +4,1%.
Sempre secondo il presidente di Assintel: "Oggi la nostra economia si trova in guerra. C'è chi sta in trincea con gli elmetti lottando quotidianamente per difendersi; e poi ci sono i capitani coraggiosi, con lo sguardo oltre l'orizzonte, che prefigurano l'evoluzione del mercato verso un'economia del digitale. Oggi Internet impatta su ogni business e il suo ruolo nella nostra economia va crescendo sempre più rapidamente: quello che ancora manca è un adeguamento infrastrutturale e politico alle nuove dinamiche. Il Decreto per lo Sviluppo Digitale muove alcuni passi coraggiosi, altri piu' conservativi: la sfida sarà legata alle norme di attuazione, al coordinamento fra i vari attori istituzionali, alla ripresa degli investimenti nella Pa e infine alla reale disponibilita' di incentivi per chi innova".
Nei vari mercatio verticali le percentuali di crescita riflettonoi la situzione contingente della crisi da cui sono interessati: Consumer (+1,8%), Tlc / Media (+1,3%) e Assicurazioni (+1,2%), PA (-10,8%) e Enti Locali (-8%), Industria (-5,1%) e Commercio (-4,5%).
Le piccole imprese segnano un calo preoccupante con un -16,4% per le micro imprese e del -11,4% delle piccole. Preoccupante perchè sembra non esserci alcuno spazio per l'innovazione.
Nella situazione attuale i budget di spesa IT rimarranno stazionari per il 33% delle aziende utenti e in contrazione per il 42% con tagli che potranno raggiungere anhce il 10%. La quota maggiore di questi budget saranno destinati alla gestione dell'esistente e all'adeguamento tecnologico già programmato o rinviato da tempo. Il restante 36% sarà destinato a nuovi progetti e allo sviluppo e trasformazione dell'esistente. Ambiti di interesse per nuovi investimenti sono la Virtualizzazione, il Document Management, il Mobile & Wireless, l'Information Security Management e il Web Content Management.
Sulla fotografia in negativo è utile riportare la riflessione di NextValue, la socetà che per Assintel ha svolto la ricerca di mercato: "In un contesto certamente non positivo la trasformazione dell'Information Technology continua ad essere una forza dirompente con un proprio autonomo sviluppo. L'IT si conferma come forte driver di innovazione e la vera sfida è gestire le aspettative di un processo di innovazione che diviene sempre più rapido. Di fatto le aspettative delle aziende finali creano forti pressioni sul mondo dell'offerta IT affinché cambino i modelli e le modalità di erogazione delle soluzioni e dei servizi. Anche l'esistente deve essere gestito mentre si incorporano nuovi requisiti, contenuti e capacità di relazione a discapito dell'introduzione di nuove complessità. In questa rincorsa al digitale è ancora più importante rispetto al passato una buona collaborazione tra pubblico e privato e sempre più è necessario che il mondo politico riconosca il valore degli investimenti in IT e la Pubblica amministrazione diventi propositiva, soprattutto oggi che l'Agenda Digitale ha fatto i suoi primi passi anche in Italia."