
All'inizio del 2011 Morgan Stanley riteneva che la domanda di tablet era fortemente sottostimata e che nel 2011 le vendite avrebbero raggiunto i 100 milioni di unità. I dati erano stati sintetizzati dopo una indagine che aveva coinvolto 8000 consumatori e 50 CIO e che aveva evidenaziato una forte accelerazione nell'adozione dei nuovi tablet.
L'indagine aveva riservato alcune sorprese:
- due terzi delle aziende erano intenzionate all'introduzione del tablet nelle loro organizzazioni entro un anno
- l'interesse per i tablet al di fuori degli Stati Uniti era maggiore
- gli utenti sono interessati al tablet non solo per le applicazioni personali ( email, gioco, video ecc) ma sono alla ricerca di cose nuove
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Il tablet veniva visto dalla maggioranza delle persone come complementare al personal computer e portatire di benefici e vantaggi più che di rischi e nuove sfide. La maggior parte dei mercati non aveva realizzato il ruolo e la potenzialità innovativa del tablet in molti ambiti industriali. Il mondo editoriale e della stampa era ancora alla ricerca di nuovi modelli di business e non completamente conscio del carattere rivoluzionario del tablet nell'evoluzione dalla carta al digitale. Tralasciando Apple, all'inizio del 2011 non era del tutto evidente quali produttori sarebbero emersi come i reali contendenti in un mercato molto dinamico, globale e aperto a molti outsider. I produttori da analizzare non sono solo quelli che hanno una proposta di dispositivi tablet ma anche aziende come ARM, Broadcom, SanDisk che producono i componenti tenologici essenziali dei tablet e i produttori di software e applicazioni.
Questa la tabella proposta da Morgan Stanley in un suo Blue Paper.
Ad inizio anno sarà interessante confrontarla con una nuova fotografia del mercato per verificare vincitori e perdenti ma soprattutto presenti e assenti