
Il dato di fatto è che il mercato smartphone, pure in rallentamento, non si può certamente considerare un mercato in crisi. Ha però perso la spinta che lo ha caratterizzato da anni e che ha fatto da traino per i fatturati e i profitti di numerosi produttori, in primis Apple e Samsung (il produttore che più sta perdendo quote di mercato nei confronti dei produttori cinesi). Oggi dopo un anno caratterizzato da segni meno in termini di vendita e conclusosi con il crollo in borsa di Apple che ha reso noto a tutti il declino sul mercato dell’iPhone, molti si stanno chiedendo cosa stia succedendo e quale riflessione debba essere fatta su un mercato saturo, all’apparenza soddisfatto e sicuramente meno motivato di prima a nuove esperienze e investimenti.
Nel frattempo alcuni osservatori del mercato e opinionisti hanno iniziato a parlare di mercato smartphone in recessione. Lo ha fatto IDC rilevando un calo del -6% nel terzo trimestre 2018 e anche Strategy Analytics che ha segnato il calo a -8% (360 milioni di unità vendute nel trimestre, erano 293 un anno prima). La rilevazione conferma un declino o segno negative che è in atto fin da inizio 2018. Le cause di questa recessione sono identificate nei prezzi elevati, nel rallentamento dell’economia e nella saturazione raggiunta dal mercato. Cause non sufficienti a spiegare quello che sta succedendo e che suggeriscono nuove riflessioni e alcuni approfondimenti.
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Abituati a essere sorpresi e incantati da novità rivoluzionarie come lo sono stati l’iPhone (12 anni di vita) e l’iPad, i consumatori sono da tempo in attesa di nuovi prodotti rivoluzionari che difficilmente arriveranno in tempi brevi. Nel frattempo hanno raffreddato l’entusiasmo, allungato i tempi di aggiornamento e sostituzione dei loro dispositivi e si sono messi in attesa di essere nuovamente ingaggiati e motivati. Nel 2019 arriveranno probabilmente gli smartphone con i display ripiegabili ma la novità verrà probabilmente vista come un semplice aggiornamento, visto che di queste tipologie di schermi la narrazione online da tempo ha fatto una serie infinita di racconti.
Le novità tecnologiche di cui si parla oggi sono l’intelligenza artificiale, la mobilità intesa come automobili intelligenti e software per renderle sempre più autonome dall’intervento umano, la Realtà Virtaule, le Reti degli Oggetti e gli oggetti intelligenti. Abituato all’euforia degli ultimi anni generata dai dispositivi mobili, il consumatore è però alla costante ricerca di emozioni ed esperienze forti. O semplicemente di nuove tipologie di esperienze. Senza di esse non trova alcuna motivazione per acquistare un nuovo iPhone o Galaxy, soprattutto se posizionato in fascia alta con prezzi premium percepiti come non più giustificabili. Sul prezzo incide poi probabilmente anche la crisi economica senza fine, almeno nella percezione diffusa, che rende complicato l’investimento di 1300 (iPhone XS Max) euro per un ‘semplice’ smartphone.
Il prezzo percepito come non giustificato dipende dalla qualità elevata di molti prodotti in circolazione, anche di quelli con prezzi moderati. L’esperienza utente percepita dal consumatore è la stessa, così come standard sono percepite anche le funzionalità e le caratteristiche hardware offerte da ogni tipologia di device.
Lo smartphone è diventato strumento di personal computing diffuso e in uso dalla maggioranza delle persone, per usi privati o lavorativi. Questo significa che la recessione attuale potrebbe essere rapidamente cancellata dal ritorno a situazioni economiche di minore incertezza e dal bisogno di nuovi aggiornamenti tecnologici. Senza novità o magie capaci di incantare e meravigliare però anche il mercato dello smartphone tenderà a comportarsi come tutti i mercati maturi fanno da sempre. Almeno fino all’arrivo di qualche altro prodotto memorabile, che però potrebbe anche essere qualcosa di diverso dallo smartphone.
Qualcosa capace di portare nell’esperienza quotidiana del consumatore esperienze diverse dettate dall’interazione con applicazioni di Realtà Aumentata e Virtuale, Intelligenze Artificiali e assistenti personali e domestici. Qualcosa capace di spingere le aziende ad accelerare o a portare a compimento la trasformazione digitale delle loro organizzazioni e modelli di business.
Stante la situazione attuale il vero cambiamento verrà non tanto da nuovi prodotti smartphone ma dal cambiamento dei modelli commerciali attualmente in uso, da parte dei fornitori telefonici così come dei produttori. Il cambiamento verrà dai servizi ma per renderlo effettivo l’offerta dovrà essere tale da creare nuovi bisogni e soprattutto nuovi incantamenti.