
Secondo Deloitte nel 2011 il 50% dei computer venduti non saranno PC. La cifra numerica prevista per il mercato PC è di 400 milioni di unità, quella dei dispositivi mobili simile o superiore. Mentre nel 2009 il fenomeno netbook non era altro che un PC rivistato e meno potente, i dispositivi mobili attiali che domineranno il mercato usano processori e sistemi operativi diversi con nuove funzionalità, interfacce e capacità di elaborazione che segnano un cambiamento netto rispetto all'intera evoluzione trentennale dei personal computer.
A differenza di altri analisti che ritengono superata l'era dei PC, Deloitte crede il PC manterrà per tutto il 2011 il suo ruolo attuale, continuerà a crescere in termini di vendite (15%) facendo aumentare ulteriormente il numero di sistemi installati in tutto il mondo. Secondo Deloitte i dispositivi non-PC non rappresenteranno che il 25% del'intero mercato. Il 2011 potrebbe comunque segnare un classico tipping point che vedrà il passaggio da un mondo standardizzato ad uno più eterorogeneo per tipologia di dispositivi, tecnologie usate, sistemi operatovi ecc.
Big Data e referendum
Deloitte prevede almeno due diverse architetture di chip e 5 diverse piattaforme di sistema operativo, ognuna delle quali con un +-5% di mercato. Questa eterogeneità è destinata a modificare gli scenari a cui siamo abituati. Oltre a crescere meno, nel mercato dei personal computer la profittabilità sul software venduto al consumo è sempre stata inferiore rispetto ad altre tipologie di software, un 10% rispetto ad un più alto 21%.
Nel mondo non-PC, nonostante l'adozione del modello APP sia ancora agli inizi, la crescità è stata esplosiva con un +60% di previsione per il 2011 e un valore di 10 miliardi di euro in valore. Il valore è riferito ad applicazioni pagate dall'utente (90%) e da pubblicità inserite nelle applicazioni (10%). Benchè il modello delle App non appaia come altamente profittevole, lo è sicuramente per le aziende leader e lo è molto di più di quanto non lo sia il modello software dei personal computre.
La stessa valutazione può essere fatta per la componente hardware. mentre gli OEM di PC maturano una media del 10% di marginalità, i produttori di smartphone e tablet generano profitti del 40-60% e i sistemi operativi del 25-40%. Anche per la distribuzione i dispositivi mobili garantiscono un profitto più elevato, un valore del 15% a fronte di un gross margin del 30%. Infine i dispositivi mobili stanno generando una offerta ricca e variegata di servizi in grado di attivare nuove filiere di profitto.
Dal punto di vista della domanda, sia essa consumer o business, il 2011 pone scelte interessanti e decisioni più complicate per la ricchezza dell'offerta e per la sua eterogeneità. Non più piattaforme PC standard più o meno simili ma dispositivi tra loro diversi per sistema operativo, tecnologie di base, funzionalità, applicazioni e prezzo. I percorsi decisionali sono destinati a diventare più lunghi e i responsabili dei sistemi informativi si troveranno a dover gestire ambienti misti PC-smartphone-tablet che richiederanno una maggiore flessibilità ma soprattutto risorse, conoscenze e competenze. Un altro problema da affrontare sarà a livello software perchè il mondo delle applicazioni per dispsoitivi mobili è molto più ricco ed eterogeneo di quello fino ad oggi cresciuto intorno ai PC.
In questo scenario frammentato gli sviluppatori e i produttori di software potranno trarre maggiore vantaggio dalle richieste di personalizzazioni, dalle sperimentazioni che verranno fatte dai nuovi servizi di cui avranno bisogno utenti e clienti.