
L’indagine ha coinvolto quasi mille aziende ed ha evidenziato alcune criticità, forse ancora sottovalutate. Tutte le aziende si dichiarano impegnate nel definire e implementare una strategia di mobilità aziendale ma poche hanno compreso l’urgenza e la necessità di assegnare questa strategia ad uno ‘stratega’ capace di trasformarla in concretezza e pratica aziendale.
Ad avere identificato chiare responsabilità organizzative è solo il 7% delle aziende intervistate, l’8% ha intenzione di farlo e l’85% non ha alcun piano in proposito.
Un altro dato interessante emerso dall’indagine è che solo il 24% ritiene che la propria azienda sia più avanti di altre nella trasformazione in senso mobile dell’azienda. Il 25% ritiene di essere in ritardo e solo il 16% di potersi definire un’0azienda Mobile.
La necessità di avere uno stratega e un leader dells strategia di mobilità aziendale è dettata dalle pratiche BYOD, dal bisogno di tenere sotto controllo il proliferare delle APP e la sicurezza dei dati aziendali e dalle opportunità che le nuove tecnologie offrono all’azienda in termini di risparmio dei costi e maggiore produttività. Serve un responsabile interno soprattutto nel caso in cui parte della strategia preveda la ridefinizione della infrastruttura IT in ottica mobile e la creazione di uno store interno per le applicazioni mobili aziendali.
Hacker e PMI
L’indagine di Appcelerator mostra un interesse crescente verso la creazione degli store aziendali, dovuto alla possibilità di una distribuzione interna maggiromante controllata e protetta dalle policy aziendali. La creazione dello store viene vista dalle aziende anche come un modo per limitare il proliferare di piattaforme diverse di sistema operativo e di ottimizzare tempi e costi legati allo sviluppo e alla manutenzione delle applicazioni.
L’ondagine è servita anche a verificare il consenso che le varie piattaforme Mobile esistenti hanno da parte di CIO e responsabili IT. A guidare le preferenze sono sempre l’iPad e iOS (80%) e Android (71%). A seguire HTML5 con il 60% e Windows molto lontano con un limitato 26%. Una situazione non certo entusiasmante per Microsoft e che spiega forse alcune recenti mosse dell’azienda, come quella che punta alla unificazione degli store applicativi di Windows 8, finalizzate a rendere più attrattiva la sua proposizione.