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La trasparenza digitale ai tempi di Facebook
In questi giorni, mentre Zuckerberg è stato impegnato a illustrare ai senatori americani come funziona la sua creatura, in molti hanno toccato il tema della trasparenza dei dati e delle informazioni degli utilizzatori del social network più popolato al mondo. Il concetto di trasparenza è menzognero e falsificante, ha vari significati che non sempre sono compresi, soprattutto quando si rispecchiano nel loro contrario, ad esempio dando forma a maggiore opacità e ignoranza.
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La società della trasparenza, un libro di Han Byung-Chul
La trasparenza è tema letterario e narrativo da sempre, oggetto di dissertazioni dotte e intellettuali sulla pretesa tutta moderna di rappresentare se stessi e vedere al tempo stesso l'intimità delle persone con cui si interagisce. Oggi la trasparenza è oggetto di grande interesse e trattazioni da parte di coloro che hanno dimestichezza con la trasparenza della Rete e con la pratica trasparente che caratterizza i numerosi social network come spazi di comunicazione e relazione sociale. La trasparenza di cui parla Byung-Chul Han non è invisibile, è praticata e suggerita da Facebook ed è direttamente funzionale al controllo politico e sociale che caratterizza la fase attuale di evoluzione della nostra società capitalistica e tecnologica. E' una trasparenza che dà l'illusione della chiarezza, della facilità di comprensione o di intuizione del senso o del significato, della socialità e della condivisione ma in realtà è oggi alla base della costruzione di nuove distopie che si stanno realizzando grazie alle nuove tecnologie e a chi le sta producendo e gestendo.
Si trova in Tecnobibliografia / Da leggere - Must read
Opacità e trasparenza digitale
Segnaliamo un interessante articolo di Alessandro Biamonte dal titolo "Internet of things (IoT). L’opacità dei nuovi spettri nell’era della trasparenza digitale.". Un ariflessione approfondita per una lettura non semplice ma molto istruttiva sui temi all'ordine del giorno come quello della trasparenza e dell'opacità dei media tecnologici. L'autore vede nelle rivoluzioni tecnologiche "Più potenzialità, ma anche maggiori rischi...l’interconnessione dei dispositivi sta modificando l’intelligenza umana e le dinamiche dell’elaborazione umana delle informazioni, senza considerare l’incidenza in termini di decrescita della capacità di concentrazione e dell’atteggiamento da gratificazione istantanea, che prelude a una riduzione della capacità critica." Un buon contributo a chi ci legge sul tema della tecno-consapevolezza.
Si trova in Tecnobibliografia
Google Search, il motore che fa da filtro!
PILLOLE DI TECNOLOGIA CRITICA - Vi è mai capitato di fare una ricerca online per scoprire un posto dove trascorrere una vacanza sperando di essere tra i pochi ad averlo scoperto? Se ci avete provato sapete che la missione è impossibile. Non perchè il posto non esista ma perchè il motore di ricerca che dovrebbe farsi carico di fornire risposte, in realtà fa da filtro e fornisce risposte preconfezionate o organizzate e pesnate da altri come Tripadvisor, Booking, eDreams, Airbnb, Holyday Insider, Airnodes, Priceline e mille altri.
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