Il web che frequentiamo è sempre più personalizzato e le informazioni che cerchiamo con Google sono filtrate dal profilo che il motore di ricerca ha costruito su di noi. Le informazioni sono estrapolate dopo aver stabilito quali sono le cose che ci piacciono e quali possano essere i nostri comportamenti futuri.
Per capire quanto ciò sia vero è sufficiente fare una ricerca con Google su un tema che ci interessa usando il nostro personal computer o tablet e poi ripeterla usando quello di un amico. La differenza è straordinaria, in numero di link ma soprattutto di contenuti personalizzati.
Il problema è che non possiamo evitarlo, il servizio che ci viene offerto in qualche modo ci piace perché disegna intorno a noi un mondo su misura nel quale sembrano trovare soddisfazione tutti i nostri bisogni, gusti, stili di vita. Ma nel momento in cui permettiamo alla tecnologia di agire da intermediario tra noi e il mondo, dobbiamo sapere che essa non è più neutrale.
La tecnologia può distorcere in vari modi la nostra percezione del mondo e le conseguenze che finiamo per pagare sono numerose. Un mondo costruitoci addosso su misura ci impedisce di scoprire e imparare cose nuove, limita e condiziona le nostre scelte ela nostra libertà e delega ad entità esterne la ricerca di possibili alternative.