“L’euro non è una moneta, ma un metodo di governo”. Il frame rispecchia il “gold standard”*: di “aureo” conserva la carica abbagliante della ricchezza convogliata nei forzieri di quei pochi, sempre di meno, che più contano. Il progressivo accumulo, a detrimento della maggioranza, non promette nulla di buono se non la prospettiva della rivolta, esplosiva, di coloro che alla fine non hanno nient’altro da perdere. Sembra un retaggio antico, come una maledizione che si perpetua. Invece era un disegno preordinato alla soppressione delle conquiste sociali e di riallineamento alle regole della corrente egemone.
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