Un racconto breve di Laura Bonaguro, scritto cinque anni fa ma che sembra scritto ieri. Al centro della narrazione c'è il GUERRIERO, un'opera artistica che nasce dal lavoro creativo della protagonista e dai suoi sogni (incubi), ma che è anche l'espediente per raccontare un futuro già qui. Un futuro alla Philip Dick o alla Ballard, nel quale le case sono fantasmatiche come quelle di Rachel Whiteread. Case dominate dalla tecnologia ma rese belle e abitabili da una semplice componente naturale fatta di piante che richiedono attenzione umana e cura costante. Molto prima del bosco verticale milanese, con i suoi sistemi di irrigazione automatizzata, la casa domotica del racconto suggerisce l'idea che la tecnologia non basti a rendere abitabile uno spazio. Forse è per questo che la proprietaria, sempre in viaggio, ricorre all'aiuto di estranei per abitare la casa e alimentare le sue piante. Su tutto continua a dominare il GUERRIERO, opera artistica e poco tecnologica. Un totem di ferro, rame e molto altro, che nella storia rimane comunque il vero protagonista! La scrittrice del racconto lo sa!
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MISCELLANEA